All’ombra del Vesuvio, nel cuore di una città che ha sempre saputo coniugare umanesimo e avanguardia, l’Università Suor Orsola Benincasa segna un nuovo capitolo nella storia della formazione accademica italiana. Con la creazione di una delle prime cattedre universitarie dedicate all’Intelligenza Artificiale Generativa, Napoli si pone al crocevia tra innovazione tecnologica e sapere umanistico, abbracciando le sfide del presente per scrivere il futuro.
A guidare questa iniziativa è il professor Francesco Paolo Virnicchi, docente di lungo corso nel settore della comunicazione, della pubblicità e delle dinamiche digitali, che da oltre vent’anni anima le aule del Suor Orsola con la sua visione lungimirante.
Il corso, inserito nel piano di studi del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione e aperto anche come esame a scelta per altri indirizzi, si propone come risposta concreta alla trasformazione radicale del mondo del lavoro, dove figure come l’AI marketing specialist, il Data-driven creative director e il communication analyst stanno emergendo con forza in un mercato sempre più affamato di competenze ibride e visione interdisciplinare. «Il Suor Orsola – ha dichiarato Virnicchi – si distingue ancora una volta per capacità di lettura del contemporaneo e per la sua vocazione sperimentale.
La cattedra di “Generative AI” è uno strumento concreto per formare professionisti capaci non solo di padroneggiare le tecnologie, ma anche di interpretarne l’impatto culturale e sociale». Non si tratta dunque di semplice addestramento tecnico, ma di una vera e propria palestra intellettuale dove la creatività incontra l’algoritmo, e la riflessione critica accompagna l’innovazione.
Gli studenti, grazie a un programma articolato e dinamico, impareranno a utilizzare modelli generativi per ottimizzare strategie di marketing in tempo reale, a ideare scenari narrativi per il digital storytelling e a prototipare campagne pubblicitarie con l’ausilio di intelligenze artificiali capaci di apprendimento adattivo e continuo. Ma il valore di questa cattedra non si esaurisce nella dimensione produttiva.
Lo sottolinea con forza anche il professor Enricomaria Corbi, direttore del Dipartimento di Scienze formative, psicologiche e della comunicazione: «La nostra Università ha il dovere di formare cittadini consapevoli, prima ancora che professionisti. Le tecnologie non possono essere accolte passivamente. È necessario accompagnare il loro sviluppo con una riflessione etica e una solida base culturale». Una prospettiva, quella del Suor Orsola, che si fa sistema: la presenza dell’Intelligenza Artificiale nei percorsi formativi dell’Ateneo non è confinata al solo ambito comunicativo.
Essa attraversa trasversalmente diversi corsi di laurea, dalla psicologia all’economia, dal diritto delle nuove tecnologie alla valorizzazione del patrimonio culturale, fino ai dottorati in “Humanities and Technologies”, laddove la ricerca umanistica si intreccia con i linguaggi della macchina. In questo incrocio fecondo tra sapere antico e innovazione digitale, l’Università Suor Orsola Benincasa si conferma ancora una volta non solo custode della tradizione culturale partenopea, ma laboratorio propositivo e visionario per le nuove generazioni. Napoli, città di filosofi e di visionari, continua così a interrogarsi sul senso del futuro. E lo fa, questa volta, con le parole di un algoritmo che parla la lingua dell’uomo.