Al Teatro di San Carlo, dopo il Successo della “Lucia” di Donizetti, la Sonnambula di Vincenzo Bellini dopo ben 20 anni di assenza. Domenica 30 gennaio alle 17, in forma di concerto.
Tutto pronto dunque per Domenica 30 gennaio quando, alle 17.00, tornerà sul palcoscenico del teatro San Carlo un titolo assente da ben 20 anni: La Sonnambula di Vincenzo Bellini, uno dei messimi capolavori dell’operista siciliano.
Melodramma serio in due atti su libretto di Felice Romani La Sonnambula sarà diretta da Lorenzo Passerini, giovane e già affermato direttore, per la prima volta alla guida di Orchestra e Coro del Massimo napoletano. Maestro del Coro è José Luis Basso. Protagonista, nel ruolo di Amina è Jessica Pratt. Accanto a lei Francesco Demuro nel ruolo di Elvino, il russo Alexander Vinogradov nei panni di Rodolfo e Manuela Custer in quelli di Teresa.
Completano il cast Valentina Varrale (Lisa), Ignas Melnikas (Alessio), Walter Omaggio (Un notaro). Lo spettacolo è in forma di concerto. Rappresentata con enorme successo al Teatro Carcano di Milano la sera del 6 marzo 1831, la ‘favola’ di Amina ed Elvino segna altresì un punto d’arrivo nella parabola creativa di Bellini, per quanto attiene alla continuità e intensità del respiro drammatico.
Il canto vi è esposto nella sua nudità, privo di accompagnamento o sostenuto da radi accordi pizzicati o arpeggiati, gli ornamenti della linea vocale arricchiscono di sfumature inedite il ventaglio espressivo del canto. Il racconto che troviamo nell’opera di bellini è solo un pretesto per idealizzare la purezza femminile nell’angelica Amina che da innocente viene calunniata.
I sospetti di un possibile tradimenti vengono fugati con la scoperta del sonnambulismo della protagonista Amina. Non è la prima volta che ritroviamo in un’opera lirica l’espediente del sonnambulismo, poiché è già presente sia in Piccinni con La dormeur eveillé, che nella Lady Macbeth di Verdi con la suggestiva scena della follia. La bellezza del suono belliniano lo ritroviamo nella cavatina di Amina («Come per me sereno»), un estatico inno di gioia all’amore espresso da una promessa sposa, in quella di Elvino («Prendi, l’anel ti dono»), trattata alla stregua di un duetto (insieme ad Amina), nel duettino Amina-Elvino («Son geloso del zefiro errante»), innescato da uno sfogo di gelosia, ma risolto, nell’a due, in «una sfida di trilli, di volate e di gorgheggi» («L’Eco», 9 marzo 1831), specchio della riconquistata (seppur temporaneamente) comunione amorosa; e raggiungono l’apice nel cantabile dell’aria conclusiva, «Ah! non credea mirarti», posta sullo snodo risolutivo dell’intera vicenda. Ma è nella presa di coscienza da parte di Elvino e della propria cieca e ottusa gelosia che si ricompone l’equilibrio infranto nella coppia di amanti e, più in generale, nella comunità civile del villaggio alpestre.
Teatro di San Carlo
Domenica 30 gennaio 2022, ore 17:00
Vincenzo Bellini
LA SONNAMBULA
Melodramma serio in due atti
libretto di Felice Romani
Direttore | Lorenzo Passerini♭
Interpreti
Rodolfo | Alexander Vinogradov
Teresa | Manuela Custer
Amina | Jessica Pratt
Elvino | Francesco Demuro
Lisa | Valentina Varriale
Alessio | Ignas Melnikas♯
Un notaro | Walter Omaggio♮
♭debutto al Teatro di San Carlo
♮ Artista del Coro
♯allievo Accademia del Teatro di San Carlo
Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Maestro del Coro | José Luis Basso
Esecuzione in forma di concerto