“Totò Genio”. Allestite una serie di mostre al Maschio Angioino, al palazzo Reale e al Convento di San Domenico Maggiore; in programma anche spettacoli teatrali.
di Carlo Farina – In occasione del 50° anniversario della sua morte, Elena De Curtis, figlia di Liliana e nipote di Totò, in collaborazione con Vincenzo Mollica, curatore della mostra insieme ad Alessandro Nicosia, ha deciso di dedicare una mostra itinerante al grande attore partenopeo, intitolata “Totò Genio”, attraverso la quale verrà omaggiata la memoria, mai offuscata, di un uomo, di un poeta, di un artista, di un principe, da sempre rispettato e amatissimo dal popolo napoletano. 
Napoli ha un debito con Antonio De Curtis, uno dei più grandi e inimitabili attori di cinema e di teatro che la città partenopea vanta da sempre. La sua comicità non ha mai avuto confini e il suo modo di recitare è sempre stato unico e inimitabile, mai volgare ma sempre accompagnato da garbo e simpatia. Tre, le splendide location scelte per celebrare questo importante anniversario. La prima è stata allestita presso la Cappella Palatina di Castel Nuovo al Maschio Angioino, mentre la seconda si trova nella Sala Dorica di Palazzo Reale e infine, nel Grande e Piccolo Refettorio del Convento di San Domenico Maggiore, abbiamo la terza e ultima mostra. 
Già dai primi giorni di apertura, una folla immensa ha letteralmente preso d’assalto la mostra, dove migliaia di napoletani e centinaia di migliaia di turisti hanno fatto lunghe e interminabili file per visitare il “Pianeta Totò”. Attraverso i suoi abiti di scena, e le numerose locandine di gran parte dei suoi film, e di molti documenti originali di varia natura, dagli attestati di nobiltà ad alcune brevi poesie e copioni, e numerose fotografie di vita pubblica e privata, i visitatori hanno potuto conoscere anche quel lato meno noto della sua vita privata. Il grande amore che Totò aveva per i cani e per tutti gli animali in generale, la sua grande umanità nei confronti dei più deboli e dei meno fortunati. Tanti sono gli aneddoti che testimoniano la sua grande generosità per i più poveri. Numerosi i giornali che riportano articoli dedicati al suo grande amore per la sua compagna, amica e collega Franca Faldini, che gli è stata acconto fino all’estremo ultimo saluto, quando il suo cuore improvvisamente cessò di battere in quella tragica notte del 15 aprile 1967. La mostra presenta anche una ricca serie d’immagini dedicate al giorno del suo funerale, quando la città di Napoli si paralizzò, per rendere omaggio a uno dei suoi più illustri concittadini. 
Per la prima volta, dunque, è stato proposto in esposizione tutto il materiale che Totò aveva accumulato e custodito nel suo archivio personale, grazie al fattivo contributo che l’associazione “Antonio De Curtis, in arte Totò”, nella persona di Elena Articoli, ha messo a disposizione degli organizzatori, dei curatori e dell’amministrazione comunale di Napoli. Sarà possibile visitare la mostra, fino al 9 luglio, tutti i giorni. Voglio inoltre segnalare che il 24 aprile, nelle sale del Museo archeologico nazionale, ci sarà uno spettacolo, nell’ambito del Festival Mann, dedicato proprio al principe della risata, che vedrà protagonista e coautore (con Liliana De Curtis) l’attore Enzo Decaro. Uno spettacolo, ha dichiarato l’attore, che sarà dedicato più ad Antonio De Curtis che a Totò, quindi alla sua attività di poeta e musicista, e per una volta senza la presenza talvolta ingombrante di quella grande maschera di attore e marionetta, che fu propria di Totò.