Le Cercle de l’Harmonie diretta da Jérémie Rhorer, ha animato il primo concerto della nuova edizione 2025 del Ravello Festival. Prossimo appuntamento venerdì 11 luglio con le Uniting Voices di Chicago
“Il magico giardino di Klingsor è trovato”. Queste le ormai famosissime parole di Wagner il quale, durante un soggiorno a Napoli nel 1880, si concesse una visita ad Amalfi, avventurandosi poi fino a Ravello, dove scoprì un inaspettato paradiso terrestre.
Pertanto tutto è iniziato da qui, da queste poche, semplici e significative parole che da 73 anni animano uno dei più famosi, affascinanti e unici festival di musica all’aperto: il Ravello Festival. Senza dubbio uno degli eventi più importanti della Costiera Amalfitana, di livello internazionale sia per la presenza degli innumerevoli artisti provenienti da tutto il mondo, che per un pubblico attento e in prevalenza straniero.
Domenica 6 luglio, si è aperta ufficialmente la 73a edizione del Ravello Festival 2025, organizzata come sempre dalla Fondazione Ravello e con il sostegno della Regione Campania. Alla celebre orchestra con strumenti d’epoca Le Cercle de l’Harmonie diretta da Jérémie Rhorer, il compito di aprire questa edizione 2025, con il celeberrimo Preludio dal Parsifal di Wagner, come vuole la tradizione, sul meraviglio Belvedere di Villa Rufolo, che ha già registrato, per questo primo concerto d’apertura un soddisfacente “sold out”.
Sebbene la musica di Wagner non sia proprio incline ad essere eseguita da strumenti d’epoca, tuttavia il risultato finale ha sorpreso per l’attenta e concentrata esecuzione dei bravi musicisti, preparati da un altrettanto bravo ed elegante direttore che, nel corso dei brani proposti, alla fine raggiunto un ottimo livello di esecuzione.
Proprio come nell’Ouverture da Tannhauser sempre di Wagner, la cui prima rappresentazione ebbe luogo a Dresda il 19 ottobre 1845, sotto la direzione dello stesso Wagner: un dramma della Redenzione, come per L’olandese volante, e in entrambe le opere i protagonisti sono perseguitati da una maledizione. La grandezza di Wagner è tale che non ammette mezzi termini: o si odia o si ama, ma una cosa è certa, Wagner è un genio indiscusso che ha avuto un ruolo centrale e determinante non solo nel mondo della musica, ma anche nella altre discipline di carattere umanistico, filosofico e scientifico, non a caso, dopo Gesù Cristo e Napoleone, è il personaggio di cui si è più scritto.
Contemporaneo e inizialmente anche amico di Wagner, nella seconda parte della serata è stata eseguita la celebre Symphonie fantastique op.14 di Hector Berlioz, la cui prima esecuzione avvenne il 5 dicembre 1830 al Conservatorio di Parigi, che nell’ambito della storia della musica rappresenta un caso decisamente unico: cinque movimenti al posto dei classici quattro, legati da un insolito programma e per questo definita dallo stesso autore “fantastica” o di fantasia. Ogni movimento infatti è caratterizzato da uno “stato” esplicitamente descritto in tutti i programmi di sala: 1) Visioni e passioni; 2) Un ballo; 3) Scena campestre; 4) Marcia al supplizio; 5) Sogno di una notte di sabba. Bella e soddisfacente esecuzione da parte dell’orchestra molto concentrata e ben distribuita nei vari coloriti musicali, in particolare il corno inglese nel lirico adagio che dialoga teneramente con i timpani.
Molto bravi anche i fagotti e tutti gli archi che hanno dialogato con un suono molto espressivo, visto che forse sono i più penalizzati quando si suona all’aperto. Due grandi musicisti entrambi “non accademici” a confronto, in un programma studiato apposta per aprire uno dei festival musicali più belli al mondo: l’emozione che qui si prova è pari al fascino che un palcoscenico meraviglioso come il belvedere di Villa Rufolo trasmette così bene da 73 anni, al fortunato pubblico presente.
Prossimo appuntamento venerdì 11 luglio con le Uniting Voices di Chicago e a seguire un weekend imperdibile con l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia diretta da Daniel Harding e la Mahler Chamber Orchestra con la pianista Yuja Wang.
