La tragedia si è consumata due giorni fa all’Ospedale del Mare a Napoli, ma  la notizia è giunta alla ribalta della cronaca solo oggi in seguito alla denuncia che,  la moglie della vittima, ha presentato alla caserma Raniero. La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia. L’odontotecnico 50enne arriva lunedì mattina all’Ospedale San Giovanni Bosco, in preda a  lancinanti dolori addominali, a bordo di un’ambulanza chiamata dalla moglie. medicoQui le prime cure del caso: analgesici per sedare il dolore e tutti gli esami previsti di routine dal codice rosso: esami ematici, ecoaddome, radiografie, elettrocardiogramma che, peraltro, non presenta alcuna anomalia. La diagnosi, infatti, è: “Pancreatite acuta da calcolosi delle vie biliari”. A questo punto che le cose cominciano a complicarsi: il paziente necessita di un immediato ricovero, ma il San Giovanni Bosco è a corto di posti letto. Il  paziente  viene, dunque,  trasferito all’Ospedale del Mare, nel reparto di Medicina. Qui i medici avrebbero prescritto una tac da effettuare nelle successive 48 ore dal ricovero, a quanto pare per non sovraccaricare l’uomo con ulteriori radiazioni, avendo già effettuato altri esami. Improvvisamente però il quadro clinico del 50enne peggiora, tanto da portare i sanitari a decidere, questa volta, di eseguire la Tac d’urgenza: ma proprio mentre viene eseguito l’esame l’uomo ha  un arresto cardiaco. Immediatamente rianimato viene trasferito al reparto di Rianimazione, dove alle 12.40 di martedì 3 ottobre, avviene il decesso. La moglie del medico deceduto non si da pace: Massimo P, padre di un bimbo di 7 anni, non aveva problemi di salute, era uno sportivo e cintura nera di judo. Alla denuncia della donna è seguito il sequestro della cartella clinica e la disposizione del sequestro della salma su cui sarà eseguita l’autopsia. Dal canto suo il responsabile della Medicina Ernesto  Grasso si difende “Nostro è stato un comportamento corretto, Maurizio  è stato colpito da pancreatite acuta”. Il medico ha consegnato al manager dell’Ospedale Mario Forlenza  una dettagliata relazione difensiva. L’amministrazione ospedaliera aprirà un’indagine interna. Bisognerà, dunque, attendere l’esito dell’indagini della magistratura per  accertare se vi siano stati ritardi nella tac e soprattutto se questi siano davvero collegati al decesso dell’uomo.