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Botti di Capodanno: rischi e pericoli di una tradizione

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Si avvicina la fine dell’anno e si rinnova l’assurdo rito dei fuochi d’artificio, pericolosi per gli animali e anche per l’uomo. Vediamo perché.

di Maria Sordino – Con il Capodanno si rinnova ogni anno l’abitudine di sparare i botti. È la festa rischia così di trasformarsi in una tragedia. Feriti, incendi, morti, ogni primo dell’anno riempiono i notiziari di radio e TV. Quattro bambini palermitani feriti a Misilmeri: uno ha perso la mano. Stessa sorte per un uomo a Foggia. Nel Napoletano un uomo ha avuto lesioni a un occhio e a una gamba. Giovane in prognosi riservata nel Salernitano. Colpita a un occhio una bimba di 11 anni a Castiglione del Lago. Questo il bollettino, dopo il Capodanno 2016. E se, nel complesso, lo scorso anno è stato registrato un calo nel numero degli incidenti (190 nel 2016 rispetto ai 253 del 2015), la Campania è stata fra le regioni più colpite. Sparare i fuochi d’artificio a fine d’anno non è soltanto un’usanza pericolosa che ogni anno provoca centinaia di feriti, anche gravi, ma anche una moda che, al di là degli incidenti, costituisce un problema serio per la salute, in particolare per bambini, anziani ed animali, in quanto le polveri sottili nell’aria superano puntualmente il limite di legge di 50 microgrammi al metro cubo fissato per il PM10. botti-di-capodannoAd essere pericolosi sono tutti i botti, anche quelli legali e non solo per l’uomo: è accertato che i botti, se fatti esplodere vicino ad animali domestici, possono produrre danni irreversibili che vanno dalla morte (spesso per la paura si buttano dai balconi) allo spavento, alla follia, ai danni all’udito. Ogni anno sono circa 5.000 gli animali che perdono la vita nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio. Tra le vittime, oltre 500 cani e altrettanti gatti, nonché uccellini e animali del bosco che muoiono letteralmente di paura. Perché? Gli animali hanno una diversa percezione dei rumori. Nei cani, ad esempio, il senso dell’udito è notevolmente superiore a quello umano. Oltre a sentire vibrazioni comprese tra 20 mila e 40 mila Hz (l’uomo non sente quelle che superano i 20 mila) i cani sentono ad un volume doppio del nostro. Inoltre, una componente dei fuochi d’artificio per noi marginale, quella olfattiva, è particolarmente rilevante per i cani che sono in grado di sentire odori ad una concentrazione un milione di volte inferiore a quella percepita dall’uomo e ad una distanza per noi inimmaginabile. E’ quindi facile intuire quale sia lo stato di ansia e terrore nei cani e in molti altri animali, che anticipa e accompagna lo scoppio simultaneo di migliaia di petardi, mortaretti e fuochi artificiali.

Ecco alcuni consigli per evitare tragedie.

Tenere gli animali il più lontano possibile dai festeggiamenti e dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi; non lasciarli soli. I soggetti fobici potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi, quindi è necessario stare loro vicino senza esagerare con coccole e carezze. Bisogna apparire tranquilli e felici cercando di distrarli, se possibile, con giochi e bocconcini, mostrando che non c’è nulla di cui preoccuparsi.

Non lasciarli in giardino. Vanno tenuti in casa o in un luogo protetto e rassicurante anche gli animali che abitualmente vivono fuori in modo da scongiurare il pericolo di fuga. Alzare il volume di radio o televisioni in modo che venga attutito il rumore dei botti proveniente dall’esterno, chiudendo le finestre e abbassando persiane. Lasciare che il cane o il gatto si rifugi dove preferisce, anche se si tratta di un luogo che normalmente gli è vietato.

Non tenere il gatto in braccio o in grembo durante i botti. Non trattenerlo insistentemente con l’idea di rassicurarlo, soprattutto se cerca di divincolarsi. Piuttosto, cercate di lasciar libero l’accesso – in sicurezza – a tutte le stanze della casa in modo che possa scegliersi il nascondiglio che reputa più sicuro. Evitate di disturbarlo andandolo a stanare.

Conigli e furetti, invece, possono essere anche chiusi in un trasportino di plastica (non in quelli di ferro: agitandosi troppo le sbarre potrebbero ferirli) mettendoli al sicuro in un posto della casa riparato e il più lontano possibile dai botti. Quanto alle gabbie degli uccelli è chiaro che vanno messe all’interno della casa, anche queste in camere sicure e più defilate dal caos della festa. Meglio a terra piuttosto che sui supporti: sono più stabili. Magari sarà bene anche coprirli con un telo.

Da ricordare, inoltre, che esiste già una normativa sul divieto di utilizzo dei botti: l’Art. 703 del Codice Penale (“Accensioni ed esplosioni pericolose”) che dice che “Chiunque, senza la licenza dell’autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara armi da fuoco [c.p. 704], accende fuochi d’artificio, o lancia razzi, o innalza aerostati con fiamme, o, in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l’ammenda fino a euro 103. Se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese [c.p. 420]”.

Un esempio da imitareCon una lettera inviata ai Sindaci di 50 comuni della provincia di Cosenza, la LIPU chiede di emanare un’ordinanza che vieti l’utilizzo di petardi e fuochi artificiali durante il periodo natalizio e di Capodanno.  L’appello lanciato dal coordinamento regionale calabrese della LIPU vuole però essere un invito a tutti i sindaci dei 409 comuni della Regione, affinché possano emanare l’ordinanza di divieto; sarebbe una scelta di grande civiltà e rispetto verso la fauna selvatica e gli stessi cittadini.

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