venerdì, Marzo 29, 2024

Ultime Calcio Napoli: VAR il protocollo e l’umiliazione

- Advertisement -

Notizie più lette

Gianmarco Giugliano
Gianmarco Giuglianohttps://www.2anews.it
Gianmarco Giugliano, cura la pagina dello sport calcio di 2ANews, laureato in Giurisprudenza, scrittore e giornalista.

In molti hanno notato un uso del VAR differente tra le prime giornate di campionato e le ultime. Dalle lamentele della Juventus alle scelte degli arbitri di soprassedere, questo strumento è stato umiliato a tutto danno della sportività e del Calcio Napoli.

Nel corso della trasmissione radiofonica di Radio CRC si è parlato delle decisioni arbitrali avendo il supporto telefonico di Nicchi. Ecco le sue dichiarazioni:

Rizzoli e Rosetti non parlano più del VAR

“Sta andando molto bene, è uno strumento importante che porta benefici ma è migliorabile perché c’è da pochi mesi. I risultati ci vengono riconosciuti da tutto il mondo ed andrà avanti. Ci prendono come esempio a livello europeo”.

Ultimamente non interviene su episodi clamorosi e netti per il protocollo?

“Noi abbiamo l’obbligo di seguire il protocollo che è rigido e complicato. A fine stagione probabilmente verrà aggiustato. Si dovrà migliorare, ma quelli che vengono spesso classificati come errori non sono tali ed il VAR non può intervenire. In tanti casi però è stato di grande supporto”.

E’ sfuggito qualche episodio?

“A noi non sfugge niente, tutte le gare vengono riviste e ci sono le relazioni e vengono mandate ad un centro studi di una università svizzera per analizzare tutto e capire l’interpretazione giusta del protocollo. Si migliora, compresi gli operatori, perché gli arbitri decidono, è vero, ma lo fanno in base alle immagini che gli vengono proposte.

Trattenuta evidente su Mertes a Cagliari?

“Dell’episodio singolo non ne parlo, lo esaminerà chi di dovere”.

VAR ai mondiali. FIFA e Uefa la pensano diversamente.

“L’Uefa ha Europa League e Champions, ma se un paese non ha il VAR non puoi in due giorni andare lì e fare la strumentazione. E’ questa la differenza”.

Tra le risposte spicca quella del “protocollo rigido e complicato”. Peccato che ad inizio campionato non sembrava così. Gli arbitri, nel dubbio, ricorrevano allo strumento televisivo senza fidarsi troppo delle loro “impressioni” sul campo. È questo che è cambiato: ora si è tornati a dare fiducia alle valutazioni arbitrali e, dato che il protocollo dice chiaramente che è l’arbitro a dover chiedere l’aiuto del VAR o ascoltare il suggerimento dell’addetto, si è scelto la via “umana” invece di quella tecnologica. Ci hanno messo un po’ a capire dove c’era la possibilità di umiliare la tecnologia ma, alla fine, ce l’hanno fatta.

Nessuna decisioni fuori dalle regole per il fallo di mani di Bernardeschi; nessuna regola infranta per il rigore non dato alla Fiorentina, nessuno scandalo per il rigore non dato alla Lazio (tutti episodi favorevoli alla Juventus con il risultato in bilico e sfavorevoli al Calcio Napoli) o sul rigore non dato al Benevento contro l’Inter. Meglio difendere i più forti, quelli che comandano, quelli che possono “aiutarti” a far carriera o a farti diventare internazionale col loro peso politico. E la giustizia? Chi se ne frega… tanto siamo in Italia, Paese delle idee e soprattutto di chi è bravissimo a trovare i cavilli per eludere le regole.

Nulla di irregolare, ripeto, tutto secondo il “protocollo”. Così Nicchi afferma che a fine stagione “probabilmente verrà aggiustato”.

Nel frattempo hanno “aggiustato” il campionato umiliando uno strumento che poteva riportare, alla serie A, un pizzico di dignità e credibilità.

Complimenti davvero, w l’Italia.

- Advertisement -
- Advertisement -
- Advertisement -

Ultime Notizie