sabato, Maggio 4, 2024

Stazione Marittima: ridotto lo scalone d’ingresso per realizzare due scale mobili

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.
  1. Stazione Marittima di Napoli: Una storica opera architettonica, risalente al periodo fascista, deturpata nel suo più profondo senso estetico e storico per realizzare il progetto di due scale mobili.

Stazione Marittima | Mentre i lavori per la riqualificazione di quella che una volta era la storica “Piazza Municipio” di Napoli, procedono a rilento da molti anni, c’è chi pensa a far danni intervenendo spudoratamente su alcuni e significativi monumenti di architettura moderna, rovinando vistosamente alcune caratteristiche degli stessi, alterandone la storia.

Mi riferisco, ad esempio, a quello che è successo all’imponente scalone d’ingresso della Stazione Marittima, nel Porto di Napoli, che è stato letteralmente mutilato dallo scempio di due mostruose scale mobili, sistemate alle due estremità di quello che resta dello scalone citato, la cui larghezza si è notevolmente ridotta, e gli scalini di prezioso marmo letteralmente tagliati, lasciando esterrefatto qualsiasi cittadino dotato di buon gusto e di un minimo di cultura esercitata dalla storia di Napoli.

Inoltre le due scale mobili non riescono nemmeno a coprire l’intero percorso fino al piano superiore, e pertanto ci sarà un breve tappeto mobile per completare tale indegna opera. La maestosità dello scalone  preesistente che valorizzava l’ingresso della Stazione Marittima, si è notevolmente ridotto, riducendo quello spazio indispensabile per l’integrità architettonica di questo storico e importante edificio moderno. 

Mi preme ricordare, infatti, che la Stazione Marittima di Napoli risale al periodo fascista, quando al porto di Napoli venne assegnato un ruolo importante e fondamentale verso il Mediterraneo, e che per questo motivo fu costruita tale opera architettonica di lodevole bellezza.

Il concorso-appalto nazionale fu bandito dal Ministero dei Lavori Pubblici nel 1933 e l’intento era fin troppo chiaro ed esplicito: costruire una preziosa porta d’ingresso alla città, per chi veniva dal mare, esaltando nello stesso tempo il vicino Castel Nuovo e sullo sfondo, molto più lontano, la Certosa di San Martino e il Castel Sant’Elmo.

Il concorso che fu indetto interessò molti progettisti, tra i quali spiccò quello di Cesare Bazzani, che ultimò i lavori nel 1936, con un progetto sostanzialmente corretto e, nello stesso tempo, dotato di  un certo fascino.

Il suo talento contribuì alla realizzazione di questo enorme edificio sul mare, che divenne identificativo della città di Napoli. I lavori di ammodernamento con le due scale mobili, è senza dubbio una vergogna per la storia architettonica della città di Napoli, che vanta ben 25 secoli di storia, una storia fatta anche di miti architettonici come quello di Stazione Marittima. 

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