mercoledì, Aprile 24, 2024

Intimità e sessualità: il 50% dice “sì” anche se non vuole

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La Federazione di Sessuologia pubblica i dati relativi all’indagine “Intimità e sessualità” in occasione della Settimana del Benessere.

In base ai risultati della ricerca, la maggioranza (50,7%) asseconda il partner nei rapporti intimi anche quando non ne ha voglia. E’ il quadro descritto dall’indagine ‘Intimità e sessualità’, condotta dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) in occasione della Settimana del Benessere sessuale, promossa dal 25 al 29 settembre in tutta Italia.

Lo scopo, anche quest’anno, è di aumentare l’attenzione verso l’educazione sessuale e affettiva in Italia, diffondendo una conoscenza adeguata delle tematiche legate alla sessualità con il supporto delle ricerche in sessuologia scientifica, “per aiutare la persona a trovare il proprio equilibrio attraverso la conquista del benessere”.

Le risposte all’indagine online sono state 2.140, soprattutto nella fascia 20-30 anni. In base ai risultati, si scambia baci, carezze con il partner più volte al giorno il 62%, solo il 5% una volta a settimana mentre “molto raramente” l’8,5%.

Si trova a proprio agio a parlare di sesso con l’altro/a il 74% ma il 18% è in imbarazzo.

Meno rappresentati chi è a disagio (2,6%) o chi non ne parla mai (4,5%). Intimità e sessualità: il 50% dice “sì” anche se non vuoleSi sente libero di esprimere i propri sentimenti il 49% e “per niente libero” il 12,5%. La maggioranza (50,7%) asseconda “qualche volta” il partner nella sessualità anche quando non ne ha voglia, “spesso” il 22% e “sempre” il 9,5%. Chi dice di non assecondare mai è il 18,5%. Non fa invece mai sesso il 4%.

All’estremo contrario, lo fa ogni due tre giorni il 32%. Sul piano della qualità, il 48,5% si considera “soddisfatto”, “molto” il 34% e “per nulla” il 4%. La frequenza di rapporti ideale dovrebbe essere ogni due tre giorni secondo il 44%, “mai” lo 0,5%. Non ha avuto difficoltà sessuali negli ultimi sei mesi il 65%. Per gli intervistati, la priorità è educare le giovani generazioni e molte risposte convergono sulla necessità di insegnare nelle scuole l’educazione a sessualità e affettività.

“E’ importante – afferma Roberta Rossi, presidente FISS – un gioco delle parti e un venirsi incontro che crea il momento di intimità.

Emergono vari aspetti interessanti da questa indagine: c’è tenerezza, comunicazione, un assecondare l’altro nella sessualità anche quando non si ha voglia.

Le nuove generazioni sembrano avere acquisito una modalità funzionale ed intima di rapporto a due, ma molti di loro non sono sposati, quindi non vivono la condizione di quotidianità che a volte può incidere sulla comunicazione e sulla disponibilità. Un quadro che in parte contraddice l’idea di una crisi generale di rapporti.

L’intimità e la sessualità sono ancora dei punti fermi del rapporto a due”.

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