giovedì, Ottobre 10, 2024

Sant’Antimo, violenza di gruppo e abusi su minore disabile: arrestati 3 compagni di scuola

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Un minorenne con problemi psichici sarebbe stato oggetto di gravissimi atti persecutori e violenza sessuale di gruppo ad opera di alcuni compagni di scuola, a Sant’Antimo.

Sono accusati di atti persecutori e violenza sessuale di gruppo nei confronti di un minorenne con problemi psichici: tre giovani (uno dei quali minorenne all’epoca dei fatti) sono stati arrestati dai Carabinieri di Sant’Antimo, nel Napoletano. Gli investigatori parlano di “gravissimo atto di bullismo” tra compagni di scuola.

Le indagini dei Carabinieri sono state coordinate dalle procure del Tribunale di Napoli Nord e del Tribunale per i Minorenni di Napoli che hanno chiesto e ottenuto l’arresto dei tre ragazzi. Questi sono “gravemente indiziati”, in concorso tra loro e a vario titolo, di atti persecutori e violenza sessuale di gruppo nei confronti di un minorenne, con l’aggravante di aver agito approfittando della debolezza psichica e del ritardo cognitivo della vittima. Gli accertamenti dei Carabinieri hanno consentito di raccogliere “diversi elementi – spiegano gli investigatori – nei confronti dei tre indagati, compagni di scuola della vittima, che, con ripetute aggressioni fisiche, violenze verbali, ingiurie, offese, insulti ed atti denigratori”, gli hanno procurato “un grave stato di ansia e paura”.

Alcuni episodi sarebbero stati anche ripresi con degli smartphone. I fatti sarebbero avvenuti lo scorso marzo e sono emersi solo dopo l’intervento della madre della vittima, che si è rivolta ai Carabinieri di Sant’Antimo.

“Sputavano e gli urinavano addosso, come per gioco, ma non si trattava di un gioco ma di una cosa assai brutta da fare a un coetaneo”. A parlare è la mamma del bambino vessato a Sant’Antimo (Napoli). “A scoprire cos’era successo – continua la donna – è stato il fratello maggiore, quest’estate, mentre erano in vacanza, controllando casualmente il suo cellulare. Ha trovato dei video che ritraevano le angherie a cui il fratello minore era stato sottoposto. Siamo andati dai carabinieri e abbiamo denunciato tutto e consegnato i video, che risalivano allo scorso marzo. Da allora mio figlio non è più voluto andare a scuola. Anche adesso si rifiuta perché è traumatizzato. Ai ragazzi voglio dire che hanno sbagliato”.

La 53enne fa anche sapere di essere stata minacciata da alcuni parenti dei ragazzi accusati di violenze nei confronti del figlio: “è successo dopo la denuncia, mentre ero in strada, mi hanno detto che dovevo andare via da Sant’Antimo. Mio figlio è un ragazzo ingenuo, che non si ribella, quello che hanno fatto è sbagliato”.

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