sabato, Ottobre 5, 2024

Sanità, De Luca: “Entro l’estate via il debito di 800 milioni”

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca ribatte alle voci sui pagamenti: “Sono i più rapidi d’Italia, 32 giorni”. E poi: “Soresa stazione appaltante generale”.

“Entro l’estate ci libereremo del debito storico in ambito sanitario”. Lo assicura, ribadendo quanto più volte affermato, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Affrontando la questione a margine di una conferenza stampa in sala giunta. Lo spunto, come riferisce askanews, parte dall’oggetto della conferenza stampa. Ovvero la presentazione della piattaforma di Open Innovation e del Mercato elettronico regionale. Due nuovi strumenti che promuovono l’accesso all’innovazione da parte di Enti pubblici e Imprese.

In questa prospettiva Soresa (società regionale ad hoc) dice il governatore, “deve diventare la stazione appaltante generale. Attualmente è dedicata molto alla sanità e agli acquisti sulla sanità”. “Preciso – aggiunge – che i tempi di pagamento ordinari in Campania sono i più rapidi d’Italia, 32 giorni” e rispetto a quanto a volte letto sui giornali (che citano pagamenti a 200 giorni) De Luca invita a “distinguere. Perché abbiamo un arretrato che rinvia a volte a dieci anni fa, mancano anche le pezze d’appoggio e ci stiamo liberando di questo macigno del passato”.

“Abbiamo pubblicato – continua De Luca – un bando che riguarda i debiti al 2017. Scade a febbraio ed e’ rivolto ai creditori nei confronti della Regione. tutto cio’ ci consentira’ di avere, a fine mese, un quadro chiaro della massa debitoria della Regione Campania. Dopo di che comincerà il lavoro in ogni ASL e Azienda Sanitaria, al fine di capire quanto di quel debito deve essere riconosciuto e pagato. L’obiettivo è farlo entro l’estate. Cosi’ come  abbiamo fatto per l’EAV, azienda che adesso e’ in attivo. E in quel caso ci siamo liberati di 600 milioni di debiti per il trasporto pubblico. Dobbiamo fare lo stesso lavoro per la sanità. Anche considerato che – conclude – parliamo di debiti che in certi casi risalgono agli anni’90”.

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