Gli attivisti del sindacato SiCobas hanno interrotto l’accesso al varco di ponente del porto di Salerno, esponendo striscioni contro il governo. Sul posto le forze dell’ordine per garantire la sicurezza.
Mattinata di tensione al porto di Salerno, dove un gruppo di attivisti del sindacato SiCobas ha dato vita a una protesta bloccando il varco di ponente, uno dei principali accessi all’area portuale.
I manifestanti hanno esposto uno striscione con la scritta: “Cacciamo il governo, complice del genocidio”, chiaro riferimento alla linea politica dell’esecutivo sulle questioni internazionali e al sostegno alla Flotilla, tema centrale della mobilitazione odierna che sta coinvolgendo diverse città italiane.
L’azione ha immediatamente richiamato l’attenzione delle forze dell’ordine, giunte sul posto per presidiare l’area e garantire la sicurezza del traffico portuale e dei lavoratori. Al momento non si registrano scontri, ma l’iniziativa ha provocato inevitabili disagi nella circolazione dei mezzi diretti in entrata e in uscita dal porto.
La protesta rientra nelle iniziative messe in campo dai SiCobas nell’ambito dello sciopero generale proclamato oggi insieme alla Cgil e ad altre sigle sindacali, che sta paralizzando trasporti e logistica in diverse aree del Paese.
A Salerno, in particolare, il blocco del varco di ponente assume una valenza simbolica e pratica: lo scalo marittimo è infatti uno snodo strategico per il commercio e la movimentazione delle merci nel Mediterraneo e per questo motivo il presidio degli attivisti punta ad attirare la massima visibilità sulla protesta.
La situazione resta sotto osservazione, con la polizia che sta monitorando l’evolversi della manifestazione e valutando eventuali misure per ripristinare la piena operatività dell’accesso portuale.
