venerdì, Marzo 29, 2024

Pompei, scoperto un nuovo affresco: ecco Leda e il Cigno

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Scavi di Pompei: scoperto affresco a “luci rosse”, in cui Zeus (trasformatosi in cigno) si sta accoppiando con Leda (regina di Sparta).

Gli scavi di Pompei continuano a regalare alla cultura mondiale nuove sensazionali scoperte archeologiche. Questa volta è stato ritrovato il ritratto di Leda, la bellissima regina di Sparta (moglie di Tindaro), mentre viene posseduta da Zeus, il re degli dei che pur di averla si è trasformato in un cigno.

Dal doppio amplesso, prima con Zeus e poi con Tindaro, nasceranno, fuoriuscendo da uova, i gemelli Castore e Polluce (i Dioscuri), Elena (futura moglie di Menelao re di Sparta e causa della guerra di Troia) e Clitennestra, poi sposa (e assassina) di Agamennone (re di Argo e fratello di Menelao).

Un affresco esplicito e sensualissimo, ricco di colori e sfumature che ne sottolineano l’altissima qualità esecutiva, ritrovato nella camera da letto di una grande casa in via del Vesuvio. La furia nera della lava ha risparmiato in gran parte i magnifici colori del dipinto, lo sfondo rosso colore del vino, la gamma sapiente dei rosa che rende esplosiva la bellezza della modella, la gradazione di bianchi e cerulei del cigno, che la regina sembra voler proteggere allo sguardo di chi entra sollevando insieme al drappo d’oro una delle sue morbide braccia.

https://www.facebook.com/pompeiisoprintendenza/videos/1047440988769274/?__xts__%5B0%5D=68.ARAScn-wJ09c8gp80tifW42wTvKeaDL2uXnJPEf2WHWLdDLPF66Bt23SjryVXXH4AKd6wDmLXgSkz4HvDg5wO6882vMaAjqDwsa6XPoSXB8z5T3ruglt6n9vcqgEkR2oaBPf7Rhm86qSZq3g3qplhKWWtBVFpwdN_bE05K4HU5DaRyCf9r-cwU3remaaA9OYomNc1X5PKLPElhvyBCyFJzQ9kSj5O5ZdYdYYweBq4u1GJfFOw4lSou0NSOaeaULILgCPrXLDosQZk_hFqmML2p6iPPu6Y0nQgaeZyXc30Lu4Z11KRX0UY1Fid5iI6X7s3Z_nPmqxfXm_Rz4hPvRRLIFKMSyk5n9OW7ws6sbw&__tn__=-R

L’ambiente che conserva il dipinto è posto accanto al corridoio di ingresso dove già era stato individuato l’affresco del Priapo, analogo a quello della vicina Casa dei Vettii. Si tratta di “un ritrovamento eccezionale e unico proprio per questa sua particolare iconografia, così esplicita e sensuale”, ha sottolineato all’Ansa il direttore del Parco Archeologico, Massimo Osanna.

Sul possibile proprietario, l’ipotesi più probabile è quella di “un ricco commerciante -sottolinea ancora Osanna- forse anche un ex liberto ansioso di elevare il suo status sociale con il riferimento a miti della cultura più alta”.

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