martedì, Marzo 19, 2024

Ospedale Cardarelli, infermiera presa a calci e pugni al pronto soccorso

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Francesco Monaco
Francesco Monacohttps://www.2anews.it
Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Una infermiera è stata aggredita presso il pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli la scorsa notte da quattro persone perché insoddisfatte dell’assistenza riservata a una 20enne.

Aggressione a una infermiera del triage del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Il fatto è accaduto alle 2 di notte. L’infermiera è stata presa di mira da una coppia che aveva portato nel nosocomio la figlia 20enne perché lamentava dolori al petto e che era insoddisfatta dell’attesa di una visita e, a loro dire, della mancanza di assistenza. Spalleggiati da due persone, i coniugi hanno aggredito l’infermiera 55enne e l’hanno presa a calci e pugni, procurandole lesioni giudicate guaribili in dieci giorni.

“È stata una violenza inaudita, perpetuata per circa 15 minuti con un solo obiettivo: vendicarsi per una semplice attesa di un paziente stabile, unicamente agitato. I colleghi hanno tentato di salvarla strappandola dalle grinfie degli aggressori ma solo l’intervento delle forze dell’ordine ha ristabilito la calma”, si legge nella pagine Fb dell’associazione Nessuno tocchi Ippocrate che da anni denuncia questi episodi.

Al Cardarelli di Napoli sono arrivati i carabinieri poco dopo che i quattro aggressori si erano dileguati. L’infermiera però aveva riconosciuto e denunciato la coppia, che anche il giorno precedente si era recata in pronto soccorso ed era stata registrata al triage. Per loro scatterà la denuncia per lesioni e percosse. Proseguono le indagini dei militari dell’Arma per identificare le altre due persone e sono state acquisite immagini dalle telecamere di videosorveglianza dell’ospedale e della zona.

“Episodio di gravità inaudita – stigmatizza la direzione del Cardarelli in una nota – e inqualificabile che non può e non deve restare impunito. Alla nostra infermiera e alla sua famiglia va la solidarietà dell’intera azienda ospedaliera. Siamo pronti a costituirci parte civile e decisi a fare quanto in nostro potere per far sì che gli autori di questa violenza siano individuati e perseguiti”.

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