venerdì, Marzo 29, 2024

Omicidio Amendola, il baby boss Gaetano Formicola confessa: “Ho ucciso io Vincenzo”

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Durante il processo di secondo grado sull’omicidio di Vincenzo Amendola, ucciso e sepolto da quelli che credeva essere suoi amici, Gaetano Formicola ha deciso di confessare il delitto.

Ha chiesto di poter parlare ed ha confessato: processo di secondo grado sull’omicidio di Vincenzo Amendola, il 19enne ucciso e poi sepolto nel febbraio 2016 da quelli che credeva essere suoi amici. Stamattina davanti alla Corte di Appello di Napoli il giovane boss Gaetano Formicola, condannato in primo grado alla pena dell’ergastolo, ha ammesso le proprie responsabilità sulla morte di Amendola. Il rampollo del capoclan del cosiddetto Bronx ha chiesto scusa ai familiari del giovane. Secondo quanto ricostruito dalla DDA di Napoli, il Formicola decise di uccidere Amendola perché nel quartiere di San Giovanni a Teduccio dove si è consumata la storia s’era diffusa la voce che tra Amendola e la madre di Formicola vi fosse una relazione clandestina approfittando della detenzione del marito della donna, il boss Antonio Formicola. Il 5 febbraio 2016 per Amendola scattò la trappola, Formicola gli sparò a bruciapelo: poi il corpo del giovane fu sepolto. Nel processo è imputato pure Giovanni Tabasco, anch’egli condannato all’ergastolo in primo grado, oggi non presente in aula.

Una trappola

Il primo colpo di pistola, esploso a bruciapelo, non lo uccise, lo ferì soltanto. Il secondo fu mortale. Dopo l’omicidio il cadavere di Vincenzo venne sepolto in una zona del quartiere dove fu ritrovato qualche mese dopo, grazie alle rivelazioni di un altro giovane, Gaetano Nunziato, che si rivolse alla polizia per il timore di fare la stessa fine di Ammendola. Dopo l’omicidio di quest’ultimo, Nunziato usò il cellulare della vittima che gli investigatori tenevano sotto controllo in quanto, in quel frangente, Vincenzo era solo una persona scomparsa. Il ragazzo venne convocato dalla Polizia di Stato e, quando, l’interrogatorio terminò, i due killer lo contattarono per sapere cosa avesse rivelato agli inquirenti. Fu allora che comprese di essere in pericolo e decise di rivelare ogni particolare alle forze dell’ordine, anche dov’era il corpo dell’amico, poi trovato in un terreno del quartiere San Giovanni a Teduccio.

La famiglia della vittima che per lungo tempo non ebbe notizie del ragazzo, si rivolse anche a “Chi l’ha visto” per cercare di avere notizie.  A seguito della confessione resa oggi da Gaetano Formicola, detto o’ chiatto, il processo è stato rinviato, in attesa di eventuali dichiarazioni di colui che è ritenuto il secondo killer di Vincenzo, Giovanni Tabasco, soprannominato ‘Birillino’, cugino di Gaetano, che oggi non era in aula.

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