giovedì, Aprile 18, 2024

Napoli: ecco il corrimano per non vedenti che mostra le bellezze della città

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Napoli: l’artista Paolo Puddu ha creato “Follow the shape” (un corrimano con cui i non vedenti possono ammirare il panorama che si gode dall’alto di Castel Sant Elmo).

Le bellezze di Napoli visibili anche ai non vedenti. È con questo spirito che l’artista Paolo Puddu (33 anni) ha dato vita a Follow the shape, un particolare corrimano metallico che spiega e mostra le bellezze della città partenopea anche a chi non ha la vista. L’installazione permette ai non vedenti di ammirare il panorama che si gode dall’alto di Castel Sant Elmo, seguendo il camminamento della grande piazza d’armi del castello e su di esso è trascritta in caratteri Braille una descrizione particolareggiata del paesaggio partenopeo.

Un bel messaggio di inclusione per turisti e cittadini non vedenti e ipovedenti, che sfiorando con i polpastrelli il corrimano, possono finalmente conoscere le bellezze di Napoli e del suo golfo da una postazione privilegiata, quel Castel Sant’Elmo che si erge imponente sul punto più alto del Vomero. Un punto da cui la città di Napoli si rivela come su una mappa, con il suo intreccio di cardini e decumani, il Castel dell’Ovo e la straordinaria apertura del golfo su cui affaccia la sirena Partenope, l’inconfondibile sagoma del Vesuvio e della penisola sorrentina, le isole di Capri, Ischia e Procida e i Campi Flegrei con il promontorio di Capo Miseno.

La trascrizione in Braille incisa sul corrimano riporta le parole tratte dal libro “La terra e l’uomo”, scritto nel 1947 dal geografo e geologo Giuseppe de Lorenzo e offre un’esperienza percettiva e sensoriale sicuramente diversa da quella della visione, ma altrettanto intensa grazie al potere evocativo della parola di ricreare la realtà.

I caratteri Braille utilizzati nell’opera sono più grandi del normale, perché, come spiegato dall’artista, vogliono assumere un valore icastico e scultoreo, spingendo, chi li sfiora, a rallentare e a riflettere sulle singole parole, in direzione contraria alla modalità “touch”, cui la tecnologia ci ha abituato e che ci induce, invece, a una fruizione rapida e superficiale della realtà. Davvero un bel progetto, premiato nel 2017 nella quinta edizione del concorso “Un’opera per il Castello”, che invita ogni anno giovani artisti a confrontarsi con la struttura architettonica del monumento.

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