giovedì, Aprile 25, 2024

Calcio Napoli, bimbo mascotte copre il logo e offende la Juve: è gogna sui social

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Francesco Monaco
Francesco Monacohttps://www.2anews.it
Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il gesto istintivo del piccolo tifoso del Calcio Napoli in campo ha scatenato le ire dei sostenitori bianconeri, che da giorni continuano ad attaccarlo sui social.

Calcio Napoli | Davanti alle telecamere che lo inquadravano a centrocampo con indosso la maglietta dell’odiata Juve, uno dei bimbi mascotte che scendono sui campi di serie A mano nella mano con i loro beniamini, non ha resistito alle ragioni del tifo e ha coperto lo scudetto bianconero con una mano facendo segno di no con l’altra e spiegando successivamente il gesto in una intervista – che ora spopola sui social – come un gesto d’amore per il Napoli condito da una invettiva nei confronti degli avversari.

Immediata sui social è esplosa l’ira dei tifosi bianconeri che ha spinto il padre del bambino partenopeo – assistito dall’avvocato Sergio Pisani – a chiedere la rimozione di quel video frutto di una intervista a suo dire non autorizzata. Il bimbo, entrato in campo al San Paolo con gli altri coetanei assieme alle squadre in occasione della gara Napoli-Juventus, si e’ coperto con la mano il logo della squadra bianconera. Secondo il padre del bambino a scatenare l’ira dei tifosi della Juve però sarebbe stata l’intervista a fine gara a un’emittente televisiva in cui il bimbo-tifoso del Napoli, ma in bianconero per una sera, spiega al giornalista di averlo fatto “perche’ la Juve e’ una squadra di m….” .

“Come sempre accade – spiega l’avvocato della famiglia Sergio Pisanisi sta scatenando sui social una vera e propria gogna contro il piccolo e la sua famiglia con circa un migliaio di commenti. I genitori chiedono l’immediata rimozione del video da parte di chiunque lo abbia pubblicato o solo condiviso. È inaccettabile che un minorenne possa subire l’invadenza di microfoni o telecamere al di là del consenso dei genitori che in questo caso comunque manca”.

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