sabato, Aprile 20, 2024

Calcio Napoli, 1-1 ad Udine. Ennesima partita deludente con poco da salvare

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Gianmarco Giugliano
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Gianmarco Giugliano, cura la pagina dello sport calcio di 2ANews, laureato in Giurisprudenza, scrittore e giornalista.

Nessun tiro in porta degli azzurri nel primo tempo. Udinese in vantaggio con Lasagna al 31′. Pareggio di Zielinsky nella ripresa

 

Ogni partita ci si aspetta la reazione d’orgoglio o almeno una gara giocata su ritmi e giocate accettabili, soprattutto se la squadra è in ritiro da quasi una settimana.

Ma puntale, ogni partita, ci si chiede come sia stata possibile una involuzione così evidente e repentina.

Il Calcio Napoli non vince neppure ad Udine. Non mostra nessun segno di miglioramento, tranne un possesso palla maggiore che, però, mostra tutti i limiti dell’organizzazione di gioco ed evidenzia limiti tecnici impensabili appena un anno fa.

Ancelotti schiera la squadra col suo 4-4-2 con Insigne e Callejon sulle fasce.

Meret, Di Lorenzo, Koulibaly, Manolas, Mario Rui, Callejon, Fabian Ruiz, Zielinsky, Insigne, Mertens, Lozano.

Senza Allan, unico uomo in rosa capace di contrastare efficacemente a centrocampo e con due centrocampisti più portati ad offendere come Zielinsky e Fabian Ruiz, ancora una volta sembra assurda la scelta di scegliere Insigne e Callejon sulle fasce. Ancora una volta la squadra, nel primo tempo, non solo è sembrata inefficace in tutte le giocate offensive ma si è lasciata sorprendere dai contropiedi di una Udinese modesta ma che ha giocato la sua onesta partita.

Il dato sconcertante: nessun tiro in porta per il Calcio Napoli nel primo tempo.

L’Udinese passa in vantaggio al 31′ con una azione di contropiede iniziata da un calcio d’angolo sbagliato dal Calcio Napoli.

Ancora una volta la squadra si fa trovare impreparata: da Fofana a Lasagna che agevolmente batte un incolpevole Meret.

Degli azzurri, nei primi 45′ da ricordare solo al 42′ un bellissimo cross basso di Mario Rui non deviato a pochi passi dalla porta da Lozano.

Continuiamo nell’analisi del primo tempo soffermandoci sui singoli:

Koulibaly e Manolas ,quando vengono anticipati dai rispettivi avversari, non trovano supporto dai centrocampisti: la squadra non solo non è corta ma non chiude neppure sugli avversari. Di Lorenzo e MArio Rui svolgono in maniera onesta il loro compito senza però mai incidere nella manovra offensiva. Zielinsky e Fabian Ruiz praticamente nulli sia in fase di contenimento che di inizio azione. Insigne e Callejon inguardabili: il primo non inventa ed il secondo non trova più gli spazi ma lui congeniali sulla fascia destra.

Ovvio che i due laterali trovano tutti gli spazi chiusi dalla presenza di due attaccanti nell’area di rigore. Dei due attaccanti, Mertens e Lozano, neppure l’ombra di un tiro, di una giocata, chiusi dall’ordinata difesa friulana.

Con tutti questi giocatori offensivi, gli spazi diventano inesistenti: i laterali non possono inserirsi , i terzini non trovano spazio per spingere ed i centrocampisti devono limitarsi ad un giro palla macchinoso ed imbarazzante. Se poi si perde il pallone, sono dolori, come nel caso del semplice gol di Lasagna.

Okaka come Palacio del Bologna prende tutti i palloni, fa salire la squadra e dimostra come non sia una questione di bravura degli attaccanti avversari ma dipenda da uno stare male in campo che, ormai, sembra essere il marchio di fabbrica della squadra di Ancelotti.

Nella ripresa il Calcio Napoli diventa appena appena più apprezzabile.

Fuori Insigne dal 46′ per Llorente. Finalmente l’attacco ha un punto di riferimento lasciando più spazio agli inserimenti.

Il pareggio del Calcio Napoli arriva al 68′ con Zielinsky.

Dopo una mischia sulla trequarti il pallone arriva a Zielinsky che sorprende Musso dal limite dell’area con un tiro rasoterra. Azione fortunosa che non ha nulla a che vedere con un gioco limpido di squadra. Primo gol per il polacco: incredibile che uno come lui trovi il primo gol a quattro giorante dalla fine del girone d’andata!

Il Calcio Napoli sembra risvegliarsi anche se l’ingresso di Younes al posto di Lozano non modifica gli equilibri.

Ci provano Ruiz, due volte, Mertens, Zielinsky, Llorente e Younes ma il risultato non cambia e lascia il Calcio Napoli in una tristissima settima posizione in classifica.

Sinceramente non si vede nessuna via d’uscita con questo tipo di gioco e, soprattutto, sfruttando così male le caratteristiche dei calciatori. Le “pecche” escono fuori soprattutto quando la squadra deve attaccare ed imporre il proprio gioco mentre nelle partite che richiedono una fase difensiva più attenta, la squadra appare più compatta.

Tra Bologna e Udinese, personalmente, non ricordo una e ripeto una azione del Calcio Napoli da ricordare per bellezza e fluidità di manovra. E’ trascorso appena un anno e mezzo e molti giocatori sono gli stessi… ma snaturati totalmente. Ancora non si capisce come debba giocare questa squadra e non si capisce come possa sopperire alla presenza di tanti attaccanti senza incontristi all’altezza.

Ormai il fallimento di Ancelotti è chiaro: nulla da togliere al palmares ed all’esperienza di Don Carlo ma è inaccettabile vedere tante partite senza una idea di gioco e senza una sola azione degna di questo nome.

Ora c’è il Genk ed una qualificazione vicinissima per gli ottavi di Champions, speriamo di non vivere l’ennesima delusione.

Urgono provvedimenti rapidissimi e De Laurentiis non può restare a guardare.

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