domenica, Maggio 5, 2024

Mutuo non pagato, una raccolta fondi sul web per salvare “la casa di mamma”

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Giuseppe Novissimo ha avviato un raccolta fondi sul web per salvare “la casa di mamma”. Il padre di Giuseppe è un operatore economico che lavora nel settore della ristorazione, quello più colpito dalle chiusure a causa della pandemia da Covid.

Il figlio, Giuseppe Novissimo, 26 anni, ha avviato un raccolta fondi sul web (su buonacausa.org), per salvare “la casa di mamma”. Il motivo di quest’ iniziativa l’ha raccontato in un messaggio pubblicato sulla piattaforma. La sua famiglia rischia di perdere la casa dove è cresciuto con tutti i suoi ricordi nel centro storico di Napoli per poche decine di migliaia di euro. I sacrifici di una vita sfumati per colpa della crisi economica causata dalla pandemia che ha messo in ginocchio tante famiglie.

Il padre aveva chiesto un mutuo per ristrutturare l’abitazione dove vivono ma a causa della crisi causata dal Covid non è riuscito più a pagare e Giuseppe, per aiutare la famiglia a pagare i 30mila euro chiesti dalla banca ha lanciato una raccolta fondi sul web. Il padre di Giuseppe è un operatore economico che lavora nel settore della ristorazione, quello più colpito dalle chiusure a causa della pandemia da Covid.

Il link dell’iniziativa dove cliccare per donare

https://buonacausa.org/cause/casa-di-mamma?fbclid=IwAR3aVvw4mhJ1X-Go10zv4x1LZFORFiRvdaQpHmFVNLVuep7nRoZ1I-dq5TU#.YEkpjR_2chw.facebook

La raccolta è partita ma Giuseppe non si aspetta di raccogliere tutta la cifra dei 30mila euro: “Molti stanno donando, anche pochi euro possono aiutarci. Il momento è difficile – continua – ma mi sto accorgendo che, malgrado i tempi bui che stiamo vivendo, c’è ancora gente disposta ad aiutare chi è finito in difficoltà a causa del virus, e questo mi sta dando fiducia”.

Nel messaggio pubblicato sulla piattaforma di crowdfunding, Giuseppe racconta le sue emozioni:

L’infanzia l’ho trascorsa a Quarto” ma “il sogno di mia madre era tornare in centro, dov’era cresciuta, e dove era cresciuto anche mio padre”. Dopo alcuni anni quando Giuseppe aveva 10 anni finalmente decidono di trasferirsi: “Dopo un anno di lavori, la casa era a tutti gli effetti di proprietà di mia madre e, finalmente potevamo vivere in centro città e crescere con tutte le possibilità desiderate. Purtroppo però, i lavori sono risultati costosi e i miei hanno acceso un mutuo condiviso per ripagarli; garanzia: la casa. Dopo non molto, mio padre inizia a non pagare più per via della crisi Si cerca di fare di tutto per risolvere la questione anche grazie ad un avvocato ma, scrive il giovane, “la banca non vuole più saperne di eventuali nuovi lunghi pagamenti e pare che l’unica via sia il “saldo e stralcio”. Per sanare il debito servono 30mila euro, da pagare immediatamente. “La prossima settimana ci sarà l’udienza – conclude Giuseppe – e non sappiamo ancora dove prendere questi soldi. Le stiamo provando tutte, o così o la casa verrà messa all’asta, mia madre resterà in strada e perderemo l’unica proprietà che abbiamo“.

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