venerdì, Marzo 29, 2024

“Lady Macbeth di Mcensk” di Shostakocich debutta al San Carlo

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

“Lady Macbeth di Mcensk” è il prossimo spettacolo in programma nel cartellone del Teatro di San Carlo. E’ l’opera in quattro atti di Shostakocich, tratta da un racconto di N. Leskov. 

Lady Macbeth di Mcensk‘, è l’opera in quattro atti e nove quadri di Dmitrj Shostakovich e sarà in scena Al Teatro di San Carlo di Napoli in prima nazionale domenica 15 aprile (ore ore 19, repliche  Mercoledì 18 ore 18, Venerdì 20 ore 20 Sabato 21 ore 20, Domenica 22 ore 17). “Orgasmo e assassinio sono agli antipodi, due estremi alla ennesima potenza di amore e odio, i due rapporti fondamentali fra gli esseri umani.

Il fulcro della mia messa in scena di Lady Macbeth nel distretto di Mcensk è questa emozionante e insondabile essenza del comportamento umano. Lady Macbeth non ha nulla in comune con una storia romantica di amore e odio. È una tragedia che suscita poca pietà e nessuna paura. Così Martin Kusej parla della sua Opera fondamentale del Novecento dove l’autore “disegna” la protagonista, la sventurata e assassina Katerina, infelice e forse incolpevole, senza crudeltà ma con una sofferenza che porta alla ribellione della stessa contro un destino malvagio e già segnato.

Per questo l’autore ne fa un personaggio positivo, a suo modo, dotando la bellissima musica di questa sua opera di un lirismo che ritroviamo però solo quando dà voce ai sentimenti e alle frustrazioni di questa donna, allo stesso tempo furiosa e gentile, feroce e passionale. Lady Macbeth fu rappresentata nel 1934 a Leningrado e a Mosca, scatenando le accese critiche da parte dei portavoce ufficiali del governo.

Venne inoltre condannata la modernità della scrittura e l’audacia di alcune scene e la scabrosità di alcune tematiche. L’accusa partì dal famoso articolo di Zdanov “Caos anziché musica” pubblicato sulla “Pravda” il 28 gennaio del 1936. Nonostante la sua attiva partecipazione alle organizzazioni statali, Shostakovich viene accusato di essersi allontanato dalle istanze del “socialismo reale” e patì l’ostile e ottusa critica del governo retto dal malefico e sadico dittatore Stalin, che stroncava con violento e drammatico disaccordo quella cultura che poteva minare e illuminare le menti vive costrette a “tacere” sotto il suo regime.

Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro di San Carlo di Napoli salirà il suo direttore musicali Juraj Valčuha, eccellente direttore d’orchestra che torna sul podio del Massimo napoletano dove ormai è di casa e conosce perfettamente la “sua” orchestra. Le scene sono di Martin Zehetgruber, i costumi di Heide Kastler.  Interpreti principali Dmitry Ulianov / Vladimir Vaneev (Boris Izmajlov), Ludovit Ludha (Zinovi Izmajlov), Natalia Kreslina / Elena Mikhailenko (Katerina Izmajlova) Ladislav Elgr / Ian Storey (Sergej).

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