venerdì, Aprile 19, 2024

Kit per rapine, soldi e droga in un calzaturificio: 4 arresti a Mugnano

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Le quattro persone finite in manette nel corso di un blitz a Mugnano, nell’hinterland a nord di Napoli, sono ritenute legate al clan scissionista degli “Amato-Pagano”.

Sono ritenute legate al clan scissionista degli “Amato-Pagano” le quattro persone arrestate dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli nel corso di un blitz scattato a Mugnano, nell’hinterland a nord del capoluogo partenopeo. A finire in manette sono stati il 52enne Raffaele Maisto, il 46enne Raffaele Marrone, il 37enne Giacomo Vallefuoco e la 62enne Antonietta Sarnataro.

Sequestrati, in un calzaturificio nella disponibilità di Maisto 5 chili di cocaina, 2 chili e 100 grammi di hashish, 1 pistola Beretta calibro 22 e 1 pistola Glock calibro 9×19 con matricole abrase. La Glock era stata modificata con selettore di tiro a raffica e provvista di silenziatore.

Sequestrati anche 1.260 proiettili di vario calibro tra i quali anche per l’Ak 47 e la somma contante di 143.570 euro. Sequestrate anche una parrucca e una maschera, che potrebbero essere state utilizzate per commettere reati come la rapina. In casa di Marrone, invece, i Carabinieri hanno trovato 4.495 euro e 100 grammi di hashish. Per Vallefuoco una perquisizione grazie alla quale è stato possibile rinvenire e sequestrare 10 chili di hashish, 8 chili di marijuana, 110 grammi di cocaina e un fucile calibro 12 con matricola abrasa.

A casa della donna, infine, i militari hanno trovato 675 grammi di hashish. Durante le diverse perquisizioni, effettuate anche insieme ai comandi Arma del gruppo di Castello di Cisterna, sono state denunciate anche due persone: un 61enne trovato in possesso di 8.100 euro in contanti e un 31enne che invece di soldi in contanti ne aveva 5mila. Più di 13mila euro ritenuti provento illecito.

Gli arrestati sono in carcere in attesa di giudizio mentre sul denaro e sulle armi sono in corso accertamenti. Per quanto riguarda le pistole e il fucile, queste saranno sottoposte ad accertamenti balistici per verificare il loro eventuale utilizzo in fatti di sangue o in altri delitti.

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