martedì, Maggio 14, 2024

Il calcio è dalla parte del “ragioniere Casoria”

Dal film di Totò alle vicende di Vlahovic ed alle parole di Marotta

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Gianmarco Giugliano
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Gianmarco Giugliano, cura la pagina dello sport calcio di 2ANews, laureato in Giurisprudenza, scrittore e giornalista.

Dal film di Totò alle vicende di Vlahovic e alle parole di Marotta.

Forse solo i più giovani non ricordano il film “La Banda degli onesti” interpretato da Totò e Peppino de Filippo. Era il 1956 quando uscì nelle sale ed il famoso sketch del bar in cui Totò propone a Peppino di “passare dalla parte del ragioniere Casoria” è più che mai attuale.

“Adeguarsi”: questa era la parola finale con cui il buon Antonio Bonocore (Totò) invita Lo Turco (Peppino) a seguirlo, ed adeguarsi sembra essere anche la parola ricorrente e tristemente autorevole nel calcio italiano.

L’affare Vlahovic e le parole di Marotta al Sole 24 ore sono la migliore testimonianza di come questo baraccone allo sbando sia davvero senza speranza.

Juventus ed Inter non solo dimostrano di non aver capito nulla dalle scellerate gestioni societarie ma continuano ad “adeguarsi” alle sirene del calciomercato e continuano ad essere sorde alle problematiche economiche del calcio; dall’altra parte ai vari De Laurentiis o Commisso non resterebbe altro da fare che “passare dalla parte del ragioniere Casoria”.

Sappiamo tutti che alla fine del film nessuno dei protagonisti avrà il coraggio di spendere le banconote false ma, appunto, questo succede nei film ed ancora di più se questo è un film del 1956 quando la “finanza creativa” non aveva fatto ancora il suo ingresso in pompa magna nei bilanci societari.

I nostri moderni “ragioniere Casoria”, ovvero le dirigenze di Juventus ed Inter, continuano a fare finta di nulla fregandosene al massimo grado sia del Fair play finanziario sia, addirittura, delle ricapitalizzazioni (e delle motivazioni delle stesse date agli azionisti) pur essendo società quotate in Borsa.

Entro nel merito delle due questioni:

JUVENTUS: la società bianconera ha ricapitalizzato pochissimi mesi fa per un valore vicino ai 400 milioni specificando (cosa che deve essere fatta a tutela degli azionisti per le società quotate in Borsa) che questa immissione di danaro non sarebbe servita, almeno per i primi dodici mesi, per il rafforzamento della squadra e che comunque la cifra da investire, per tre anni, sarebbe stata massimo di 80 milioni. Vlahovic non solo è costato 75 milioni (quindi tutta la cifra prevista in tre anni) ma è stato acquistato molto prima dei dodici mesi previsti dalla nota informativa. Ci si chiede a questo punto che ruolo abbia la CONSOB: non dovrebbe controllare proprio questi movimenti?

INTER: Marotta a Il Sole 24 Ore ha dichiarato: “È un sistema sull’orlo del baratro, che aveva certamente squilibri già prima del Covid, ma che non ha ricevuto praticamente nulla in questi due anni di pandemia. I margini di resistenza si sono assottigliati al minimo”. È notizia di questi giorni l’acquisto dell’Inter di Goosens dall’Atalanta per una cifra superiore ai 25 milioni. Ma non era una “sistema sull’orlo del baratro?”

Parlare di “ragionieri Casoria” non è, a questo punto fuori posto: se le società di calcio sono con l’acqua alla gola è colpa unicamente di chi le ha amministrate: nessuno le ha obbligate a comprare i calciatori ed a portare i bilanci a sprofondare, così come ci si augura che gli investitori non acquistino più azioni di una società che non è neppure capace di essere onesta verso i suoi investitori (con la conseguenza che le azioni della Juventus valgono e varranno sempre di meno).

Ultima cosa: questo non è un sistema sull’orlo del baratro ma unicamente il “vostro” sistema che è sull’orlo del baratro: il Calcio Napoli è stato fatto fallire ed ha ricominciato dalla serie C… con ottantamila spettatori al San Paolo per Napoli Cittadella, con una tifoseria che ha mostrato più passione in quegli anni di risalita che adesso che è seconda in classifica e costretto a subire regolamenti (economici)  farlocchi e discriminanti. Lo stesso vale per la Fiorentina.

Quindi, cari Marotta, Agnelli e ragionieri Casoria vari, sappiate che è il “vostro” calcio ad essere in crisi così come la nostra passione che avete, con questi artifizi finanziari da maghi del piffero, portato ai minimi termini.

Napoli, Atalanta e lo stesso Milan dimostrano che si può fare buon calcio anche a livello europeo pur tenendo il bilancio a posto. È così difficile farlo capire agli altri? Quanti altri Ronaldo, Vlahovic o Goosens dovremo subire? Il tifoso non è stupido e se gli stadi sono vuoti non è per il Covid ma è per un gioco che non ha più nulla di credibile e che ha dimostrato che i “ragionieri Casoria” sono e resteranno i più forti col favore di chi è complice di queste nefandezze pur essendo preposto al controllo delle stesse.

Se questo sistema è sull’orlo del baratro, a mio avviso, forse è giusto che qualcuno dia una spinta… per farlo definitivamente cadere e ripartire da valori più sportivi e vicini alla passione dei tifosi: nessun tifoso ha paura della serie C ma tutti i veri tifosi hanno paura che questo calcio resti così come è.

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