martedì, Aprile 16, 2024

Gattuso e la ricerca del “Kairòs”

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Gianmarco Giugliano
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Gianmarco Giugliano, cura la pagina dello sport calcio di 2ANews, laureato in Giurisprudenza, scrittore e giornalista.

Per gli antichi greci la parola tempo poteva essere pronunciata in 4 modi: Crònos era il tempo cronologico; Aiòn era il tempo eterno; Eniantòs era l’anno e, ultimo, il Kairòs.

Il Kairòs per i greci era un tempo nel mezzo, un momento in cui accade qualcosa di importante.

Il minuto 61 di Parma Napoli ha rappresentato per gli azzurri un Kairòs davvero importante.

Entra Osimhen, si passa la 4 2 3 1. La partita cambia totalmente: il Napoli diventa arrembante e la presenza in area della gazzella nigeriana devasta le certezza della difesa parmense facendo crollare il muro che tanto bene aveva retto.

Il Kairòn per Gattuso è quel momento in cui decide di osare e non avere più paura, di rischiare per arrivare alla vittoria: è il sessantunesimo minuto… e tutto cambia.

Per essere ancora più precisi, questo “tempo” per i greci racchiudeva l’unione di due momenti: l’azione ed appunto il tempo.

La partita di Parma può essere spiegata con le due definizioni più importanti che i greci davano del tempo: se nei primi sessanta minuti il Kronos, ovvero la quantità, lo scorrere del tempo nella sua normalità senza momenti particolarmente importanti, l’ha fatta da padrone, il sessantunesimo minuto (il Kairòs appunto) ha modificato tutto.

Che il Napoli abbia avuto poco tempo per metabolizzare il 4 2 3 1 è cosa certa, così come è altrettanto certo che nella “rosa” azzurra manchino centrocampisti adatti a questo schema di gioco, potenti fisicamente ed allo stesso tempo capaci di impostare. Questo significa che il Napoli (almeno così risulta dalla “giurisprudenza” calcistica) rischierebbe tantissimo in fase difensiva senza l’adeguata copertura dei due mediani.

L’abilità di trasformare il Kronos in Kairòs è tutta nelle mani di Gattuso al di fuori ovviamente di giocate singole capaci di risolvere l’incontro.

All’allenatore del Napoli , se il modulo di partenza sarà il 4 3 3, spetterà il compito di scegliere il momento adatto, il momento per dare la scossa e risolvere partite bloccate come quella col Parma.

La scelta di Osimhen ha risolto la partita di domenica scorsa ma in futuro potrebbe essere l’ingresso di  Mertens (se in panchina) o perché no, il volenteroso Petagna.

La tecnica e l’esperienza di Mertens, la velocità e la voglia di Osimhen, la presenza fisica e l’occupazione dello spazio di Petagna: Gattuso ha tutte le carte a disposizione per poter trasformare il Kronos in Kairòs.

La forza del Napoli può essere questa… aspettando la fine del mercato.

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