giovedì, Marzo 28, 2024

#Fridayhorror18 – La mafia nel barile

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Cari lettori, per il consueto Friday Horror, questa settimana vi proponiamo qualcosa di strano e insolito. Naturalmente dopo aver commesso un omicidio, l’assassino si pone solo una domanda: come posso liberarmi del corpo? Seppellire il cadavere è una scelta comune, così come il tentativo di bruciarne i resti o dissolverli in un acido. Tuttavia, un’altra tecnica “popolare” di smaltimento del corpo è stata quella di spingere il cadavere in un barile. Questo è un metodo in gran parte inefficace per nascondere un corpo, che oltre tutto ha certamente prodotto uno shock incredibile in coloro i quali si sono imbattuti in una scoperta così raccapricciante…

a cura di Stefania Unida e Jolie Marie Trahar – Le sepolture in barili erano particolarmente comuni a New York nei primi anni del 1900 a causa della mafia italiana. La mafia spesso non fece alcun sforzo per nascondere le botti, tuttavia molti di questi cosiddetti “omicidi nei barili” non sono mai stati risolti fino ad oggi!

#Fridayhorror18 – La mafia nel barile

L’omicidio del Doppelgänger nel barile

Doppelgänger (letteralmente “doppio viandante”, assimilabile a “bilocato”), è un termine mutuato dal tedesco, composto da doppel, “doppio”, e Gänger, “che va”, “che passa” (da gehen, “andare”). Si riferisce a un qualsiasi doppio o sosia di una persona, più comunemente in relazione al cosiddetto gemello maligno o alla bilocazione. E questa, oltre che essere una storia di omicidio è anche la storia di un doppelgänger. Nel 1903, un uomo italiano si sedette a un tavolo per mangiare, quando è stato improvvisamente attaccato da più di un aggressore. Infine è stato ucciso dopo aver ricevuto 13 ferite da coltello. Il suo corpo fu poi infilato dentro un barile e lasciato in un angolo di una strada di New York City. Dopo la macabra scoperta si pensò che quello potesse essere il cadavere di Quattrocci, un uomo che era ritenuto membro di una società ultra-segreta. Indagando sul caso, la polizia andò sul luogo dove Quattrocci lavorava e lo trovarono lì, molto vivo. Lo portarono all’obitorio dove si meravigliarono di fronte alla sua somiglianza con il morto. Nessuno identificò mai l’identità del cadavere, forse per paura di ritorsioni.

Il mistero del barile di Montreal

Con questo “mistero di Montreal”, il Canada ha colpito i giornali di tutto il mondo nel 1910 con il suo peculiare “omicidio nel barile”. La storia è stata riportata come segue: un barile è arrivato alla stazione ferroviaria di Montreal. Era indirizzato a un custode che aveva lavorato in una scuola che era stata chiusa un paio di anni prima dell’arrivo del barile.

La curiosità è una delle migliori caratteristiche della natura umana, e così il barile è stato aperto. Dentro c’erano i “resti congelati di un uomo di mezza età.” Il corpo è stato ispezionato, ma non c’erano segni esterni di lesioni. Tutto ciò che si sapeva era che il barile era stato inviato da una città sconosciuta dell’Ontario. Molto strano.

#Fridayhorror18 – La mafia nel barile

A faccia in giù in un barile d’acqua

Nel 1929, Henry Davies, un giardiniere di un mercato, sostenne che era appena tornato a casa sua nel Galles (Inghilterra), quando trovò la moglie a testa in giù all’interno di un barile colmo d’acqua situato sul retro della loro casa. Invece di cercare di rimuovere il corpo di sua moglie dalla botte per vedere se potesse essere resuscitata, egli contattò la polizia. Quando gli chiesero perché non provò a rimuovere il corpo della moglie dall’acqua, egli affermò che non riuscì a spingere il barile. Fortunatamente per la giustizia, il medico legale non gli credette.

Il corpo della moglie fu poi esaminato, e si è scoperto che la sua morte non fu causata da annegamento: la povera donna, infatti, era stata picchiata a morte. Le mani di suo marito sono state esaminate, e avevano abrasioni significative sulle nocche. Al processo, un testimone riferì di aver sentito grida di “omicidio” provenienti dalla casa di Davies, ma non verificò le urla. Il marito fu infine giudicato colpevole di omicidio volontario.3

I due ostricai che fecero una scoperta raccapricciante

Ci sono molte cose che si potrebbero reperire nella acque profonde, ma un corpo infilato all’interno di un barile non è qualcosa che viene subito in mente. Nell’autunno del 1909, due ostricai stavano dragando il fondo del fiume James in Virginia, negli Stati Uniti d’America, quando si imbatterono in una botte. I due riuscirono a tirare su quello che sembrava un semplice barile di farina le cui estremità erano state inchiodate. La curiosità, naturalmente, ebbe la meglio e così aprirono una delle due estremità. All’interno della botte vi era il corpo di una persona in avanzato stato di decomposizione. Il barile e il corpo furono immediatamente posti all’attenzione della polizia, la quale informò di aver iniziato un’indagine sulla questione. Non ci furono, però, altre segnalazioni.

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Il Rum con infuso di cadavere

In Francia nel 1891 un commerciante di vini promise ad un amico un barile di delizioso rum. Quando il suo amico ricevette la botte che doveva contenere quel prezioso liquore, era così eccitato che pensò di doverlo provare immediatamente. Al momento della degustazione, egli “scoprì che il rum aveva un sapore singolare; così lo assaggiò una seconda volta, senza cambiare la sua opinione, e in ultima analisi, per capire che cosa ci fosse di anormale nella botte”, decise di aprirla per dare un’occhiata al suo interno. All’interno del barile trovò il corpo della moglie del commerciante di vini. La polizia fu chiamata sul posto e al suo arrivo a casa del commerciante scoprì che l’uomo si era suicidato. Probabilmente ad un certo punto egli deve aver capito di aver inviato la botte sbagliata di rum e, invece di affrontare il processo, si è ucciso.

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