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Franco Porzio, da atleta a manager sportivo: “La pallanuoto in Campania sta morendo”

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La pallanuoto in Campania soffre la mancanza di fondi e costi molto alti per gestire gli impianti sportivi. Il ridimensionamento tecnico è la soluzione per molte squadre.

di Antonella Amato – E’ crisi nel settore della pallanuoto in Campania. Costi di gestione molto alti, istituzioni assenti e gli sponsor in fuga. Franco Porzio, giocatore di pallanuoto del Posillipo e della Nazionale, ieri atleta oggi manager sportivo lancia l’allarme sulla crisi che ha investito la pallanuoto in Italia ma soprattutto in Campania con la mancanza di fondi e costi molto alti per gestire gli impianti sportivi.Franco Porzio, da atleta a manager sportivo: “La pallanuoto in Campania sta morendo”

Franco Porzio è stato un pallanuotista e ha raggiunto, insieme con suo fratello Pino, grandi traguardi sportivi. Con la squadra del Posillipo che l’ha battezzato ha conquistato 2 Coppe dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Italia e 8 scudetti; con la calottina azzurra ha realizzato una delle imprese che sono rimaste scolpite nella storia dello sport italiano: il Grande Slam.

Conclusa l’attività agonistica nel 1998 da vincitore, con la conquista della sua seconda Coppa dei Campioni con il Posillipo, Franco Porzio ha intrapreso la carriera di imprenditore. La società Acquachiara, da lui fondata, è diventata una squadra di pallanuoto molto apprezzata anche a livello nazionale. La società Acquachiara gestisce quattro impianti tra Napoli e provincia: al Frullone in via Marco Rocco di Torrepadula a Napoli, in provincia Pomigliano Sporting Club, a Cava dei Tirreni Cavasports, e la struttura a San Sebastiano al Vesuvio.Franco Porzio, da atleta a manager sportivo: “La pallanuoto in Campania sta morendo”

Per gestire un impianto sportivo – ha detto Porzio – giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile”. Nessun contributo, canoni di locazione sempre più alti, costi di gestione che aumentano anno dopo anno, continui interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. “Questa situazione inevitabilmente si ripercuote sull’aspetto agonistico: per sopravvivere bisogna ridimensionare.

E’ successo – ha spiegato Porzio – a noi dell’Acquachiara: dopo aver portato la squadra maschile di pallanuoto ai vertici della massima serie, siamo stati costretti a ridurre drasticamente l’impegno economico ed è arrivata la retrocessione in A2”. La situazione non è tanto diversa per le altre società e circoli di Napoli come il Posillipo e la Canottieri Napoli.

Infatti l’Acquachiara non è certo l’unico caso, il ridimensionamento tecnico è ormai la soluzione per molte squadre. Qualcuna addirittura è sparita, tutte le altre – fatta eccezione per pochissimi casi isolati – ogni anno fanno salti mortali per tirare avanti tra mille difficoltà. “E se ci riescono – ha aggiunto Porzio – il merito è anche della volontà dei presidenti di società, che si autofinanziano e continuano nonostante tutto ad andare avanti, dei dirigenti che prestano la loro opera gratuitamente e soprattutto dei giocatori, i quali continuano a garantire il massimo impegno nonostante il continuo, progressivo taglio dei loro compensi”.Franco Porzio, da atleta a manager sportivo: “La pallanuoto in Campania sta morendo”

Ma l’aspetto più negativo di questa situazione non è il ridimensionamento a livello di prima squadra e di risultati: il danno più grave riguarda i giovani. Le società pallanuotistiche, impoverite dai costi di gestione degli impianti, non possono più investire risorse adeguate nei vivai, e ciò si traduce in una produzione sempre più scarsa di talenti”.

Franco Porzio lancia l’allarme: “Se le istituzioni non intervengono con un sostegno alle società sportive, aiutandole a sopportare i costi di gestione, la pallanuoto in Campania come anche in altre regioni d’Italia  – ha concluso Porzio – è destinata nei prossimi anni a ridimensionare il suo valore sportivo rispetto a tante squadre estere”.

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