venerdì, Aprile 19, 2024

Foto sui social dei figli minorenni: 10mila euro di multa ai genitori

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La decisione di un giudice del Tribunale di Roma: se la mamma non rispetta l’obbligo di eliminare le immagini del figlio sedicenne, dovrà pagare al ragazzo 10mila euro.

Spesso i genitori pubblicano foto che possono provocare imbarazzo ai figli nei confronti degli amici. Sono ricordi di compleanni o vacanze che ogni genitore vuole condividere con parenti e amici, spesso utilizzando i social network. Ma attenzione: un gesto che può sembrare innocente potrebbe costare caro a mamma e papà. Foto e frasi sui figli minorenni, pubblicati sui social senza il loro consenso e che producano «turbamento» nei giovani, devono essere rimossi dal web. In caso di mancata cancellazione, il padre e la madre rischiano una sanzione pecuniaria che può arrivare fino a 10mila euro. L’ha stabilito la I sezione del Tribunale civile di Roma, che ha accolto la richiesta avanzata dal tutore di un sedicenne, che aveva fatto ricorso contro la pubblicazione in serie sul web di «notizie, dati, immagini e video» da parte della madre. I giudici hanno imposto alla donna il divieto di diffondere su internet i dati relativi al minore. È la prima volta che in Italia viene stabilita, oltre che la rimozione del materiale foto e video, anche una multa per il genitore. Così il nostro Paese si inserisce sul solco già segnato in Francia, dove le punizioni sono molto più severe. Qui, infatti, la violazione della privacy da parte dei genitori nei confronti dei figli comporta una sanzione di 45mila euro e la reclusione fino a un anno.

La sentenza, depositata il 23 dicembre scorso, rientra nella causa di divorzio tra la madre e il padre del giovane. Il giudice spiega che il minore ha deciso di proseguire gli studi all’estero, in un college negli Stati Uniti, per «stare lontano dall’attuale contesto sociale, nel quale tutti i compagni sarebbero a conoscenza delle sue vicende personali, rese note dalla madre con uso costante e sistematico dei social network». Nella sentenza si legge che «la massiccia presenza mediatica (sui social network ndr) della vicenda del minore giustifica il turbamento dello stesso e la resistenza a proseguire gli studi in un contesto nel quale particolari della propria vita personale, sono ampiamente noti».

Nel provvedimento viene anche citata una relazione del 9 novembre del 2017, redatta dallo psicoterapeuta che sta seguendo il sedicenne, secondo cui la «posizione del giovane non è mutata rispetto alla madre, che continuerebbe a riportare i particolari della storia familiare su social network», paragonando il figlio, secondo quanto dallo stesso riferito, «al ragazzo che ha ucciso la fidanzata e riferendosi allo stesso come ad un malato mentale».

Ci sono anche dei precedenti: lo scorso autunno un giudice di Mantova aveva stabilito che non si possono postare sui social network le foto dei propri figli minorenni se l’altro genitore non è d’accordo.

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