Il 58enne ha ammesso di aver ucciso la moglie e il figlio di 15 anni. La tragedia è iniziata in casa a Paupisi nel Beneventano e si è conclusa con il ritrovamento del corpo del minore a Campobasso, dopo una fuga di 70 km. Gravissima la figlia 16enne.
Ha confessato nella notte Salvatore Ocone, operaio di 58 anni, fermato con l’accusa di aver ucciso la moglie Elisa Polcino e il figlio quindicenne Cosimo. La confessione è arrivata dopo un interrogatorio durato circa un’ora e mezza davanti agli inquirenti, nella caserma dei Carabinieri di Benevento.
Il primo delitto sarebbe avvenuto nell’abitazione di famiglia a Paupisi, piccolo centro in provincia di Benevento. Il corpo senza vita del minore, invece, è stato rinvenuto in serata a Ferrazzano, in provincia di Campobasso, al termine della fuga dell’uomo lungo circa 70 chilometri.
Resta invece in gravissime condizioni la figlia 16enne, trasportata d’urgenza e attualmente ricoverata presso il Neuromed di Pozzilli (Isernia).
A confermare le ammissioni di Ocone è stato il procuratore di Benevento, Gianfranco Scarfò, al termine dell’interrogatorio. La Procura sannita ha disposto per l’uomo un fermo per duplice omicidio pluriaggravato, tentato omicidio e sequestro di persona.
L’intera comunità di Paupisi, sconvolta dalla tragedia, si è stretta intorno ai familiari delle vittime.
