martedì, Aprile 16, 2024

Dl Genova, a Ischia 1100 case danneggiate sotto osservazione

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il ministro Toninelli difende il decreto legge e anche la questione Ischia: “lo Stato darà soldi solo nel caso in cui le case sono costruite a norma di legge e non in sone con vincoli”.

La vicenda del condono a Ischia inserito nel Decreto su Genova “viene strumentalizzata da Forza Italia e Pd, che cercano di allungare i tempi per un condono che non esiste. I soldi lo Stato li dara’ solo nel caso in cui le case sono costruite a norma di legge”. Lo ha ribadito il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, che parlando a Radio Anch’io, su Rai Radiouno.

Il ministro ha ricordato che per Ischia si parla di domande di condono fatte dai terremotati che hanno perso la casa oltre vent’anni fa. “A Ischia c’e’ stato un sisma – ha insistito Toninelli – abbiamo dato i soldi e creato commissario. Ma quelle case danneggiate non possono essere ancora ricostruite. E non potranno esserlo in zone con vincoli. Altrimenti non ci saranno soldi. Noi come Stato diamo una mano a chi ha subito i danni da un evento sismico. E i soldi li diamo solo nel caso in cui le case siano costruite a norma di legge”. E ha concluso: “Chi cerca di strumentalizzare la vicenda non da’ i soldi a chi ha perso la casa nella tragedia di Genova”.

Le parole di Conte

Proprio ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al question time alla Camera aveva annunciato come il prossimo consiglio dei ministri che si riunirà oggi “dichiarerà lo stato di emergenza per tutte le regioni che lo hanno chiesto”. Per affrontare lo stato di emergenza il Cdm destinerà 53,5 milioni e mezzo dal fondo per le spese impreviste e altri 100 dal fondo esigenze indifferibili.

“A Ischia ci sono 28 mila domande di condono di oltre 20 anni fa. Per il terremoto ci sono 1100 case danneggiate: il decreto dispone di esaminare le istanze avviate molti lustri orsono e ha disposto solo la definizione” relativa. Laddove per le case da regolarizzare “ci siano vincoli idrogeologici o altri vincoli la regolarizzazione non andrà concessa e si dovrà procedere alla demolizione”. I fondi che verranno stanziati dal Cdm serviranno “non solo per le emergenze ma anche per la prevenzione del dissesto idrogeologico”, ha detto.

Il piano straordinario contro il dissesto idrogeologico verrà presentato dal governo entro la fine del mese e “costituirà l’occasione per la programmazione e il coordinamento dei progetti da mettere in cantiere per porre in sicurezza il territorio e contro dissesto idrogeologico”, ha continuato Conte annunciando che un piano di investimenti verrà specificato per questo piano straordinario.

Le criticità palesate dall’ufficio Bilancio del Senato

Ma, a quasi tre mesi dal crollo del ponte Morandi, non sono poche le ombre che si affacciano sul decreto Genova. Questa volta è l’ufficio Bilancio del Senato a rilevare, proprio come già avvenuto alla Camera, lacune nelle coperture previste dal provvedimento. Per questo vengono richiesti “chiarimenti al governo”. Le criticità riguardano molti dei 45 articoli di cui si compone il Decreto Genova. Che viene giudicato da alcuni ‘bulimico’, prevedendo norme non solo sul ponte ma anche su protezione civile, cassa integrazione per i lavoratori colpiti oltre alle contestate sanatorie sulle zone di Ischia e del Centro Italia attraversate dal terremoto. Secondo il dossier, le disposizioni sul condono a Ischia previsto dall’articolo 25, “non presentano a effetti finanziari negativi”, tuttavia servono più dettagli sulla quantità di sanatorie da eseguire e sui fondi a disposizione dei Comuni ischitani. “Andrebbero forniti maggiori dati – precisa la relazione –, quali il numero di istanze pendenti e le risorse disponibili nei comuni interessati “.

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