giovedì, Aprile 18, 2024

Gino Rivieccio al Mercadante per festeggiare tra scketch e battute i 40 anni di carriera

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

Gino Rivieccio ha festeggiato i 40 anni di carriera al Teatro Mercadante con la serata intitolata “40 e ve li dimostro!”. Tra scketch e battute ha ricordato i momenti più significativi della sua carriera.

di Giuseppe GiorgioRiaffermando quel suo profondo legame con la città e ripercorrendo i passi di una scalata al successo fatta soprattutto di amore per lo spettacolo e di attaccamento ad una comicità dall’elegante e mai volgare stile, l’attore e regista Gino Rivieccio per la serata dedicata ai suoi quarant’anni di carriera, ha virtualmente regalato al pubblico la passionale sintesi di quanto raccolto in lunghi anni di gavetta,  palcoscenico e televisione.

E non è stato un caso che ad accogliere l’incontro celebrativo, proprio per sancire un simbolico ed ennesimo abbraccio tra l’artista e la sua terra natale, sia stato lo storico Mercadante -Teatro Stabile di Napoli, pronto con le istituzioni in testa a fare luccicare la sua meravigliosa sala nel nome di una festa unica e indimenticabile.

Emozionato e soddisfatto al tempo stesso, dal palcoscenico del teatro, che come lui stesso ha ricordato, fu inaugurato nel 1799 con “L’infedele fedele” di G.B. Lorenzi, musicata da Domenico Cimarosa, Rivieccio, da tutti  definito come il “gentleman della risata”, ha rafforzato le sue prerogative di artista eclettico ripercorrendo insieme ai tantissimi amici e ospiti presenti le tappe di una carriera iniziata nel 1979 a 21 anni con la compagnia del Teatro Sannazaro  e la commedia di Gaetano Di Maio “Mettimmece d’accordo e ce vattimme”, al fianco di personaggi come Luisa Conte e Pietro De Vico.

Organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli guidato da Nino Daniele, la serata intitolata “40 e ve li dimostro!”, capace anche di unire singolarmente in platea, il sindaco di ieri Antonio Bassolino e quello di oggi Luigi De Magistris, ha visto  Rivieccio intervistato dalla giornalista Rai,  Alessandra Barone, ricordare tra scketch e battute, i momenti più significativi della sua carriera.

E a dargli man forte, salendo di volta in volta in palcoscenico, regalando all’amico e collega (proprio come una busta-regalo matrimoniale) i personali ricordi e alcuni momenti musicali, sono stati,  Corinne Clery, Fanny Cadeo, Peppino Di Capri, Sal da Vinci, Monica Sarnelli, Sabina Stilo, Vittorio Marsiglia e Michele Plastino.

Ad aggiungersi ai messaggi augurali e all’intervento del sindaco De Magistris che ha pure consegnato a Rivieccio una targa celebrativa del Comune di Napoli, è stato il video di Sandra Milo, scherzosamente apparsa in sala grazie all’imitatore Vincenzo De Lucia.

Con la benedizione del Cardinale Crescenzio Sepe, anch’egli giunto alla festa per l’attore napoletano e la presenza massiccia dei rappresentanti dei teatri napoletani, del mondo artistico, culturale e sociale partenopeo e ancora di tantissimi giornalisti e direttori di giornali con in testa il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Carlo Verna, il gala per i 40 anni di vita artistica del paladino della comicità “pulita” è andato avanti tra risate e momenti di emozioni.

E sempre tra le emozioni si è collocato il ricordo di Gino per l’amata attrice Pupella Maggio, che come testimoniato da un raro video di Gianni Mattioli, assistette divertita al Teatro Sancarluccio alla sua imitazione prodotta da Rivieccio e ispirata al celebre duetto di Luca e Concetta Cupiello.

Portavoce di una napoletanità positiva ed elegante nonché rappresentante in scena di una Napoli mai volgare e facile bersaglio per le sue debolezze, Rivieccio anche al Mercadante ha così confermato il personale motto: “sono napoletano ma non faccio il napoletano”.

E quando in chiusura un meritato e lungo applauso ha incorniciato l’evento, è stata chiara sul volto di tutti l’ammirazione per un artista dal grande talento e la stima per un uomo schietto, figlio di una Napoli mai tradita.

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