sabato, Aprile 20, 2024

Caserta, ancora fiori e lumini sulla tomba del boia nazista

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Nonostante le denunce pubblicate dalla stampa, la tomba del boia nazista Misha Saifert, continua ad essere meta di deplorevoli pellegrinaggi.

di Nico Pirozzi – Più di un anno fa, quando mi imbattei nella tomba di Michael (Misha) Seifert, il boia nazista del campo di concentramento di Bolzano Gries, morto a Caserta mentre stava scontando la pena dell’ergastolo, mai mi sarei immaginato di trovare un luogo di celebrazioni del nazismo praticamente sotto l’uscio di casa.

Ebbene, non è bastata la denuncia pubblicata sulle colonne del Mattino del 25 aprile e nemmeno quella – ancora più forte – del 18 maggio di quest’anno, per sensibilizzare quanti avrebbero dovuto provvedere a ripristinare la legalità e la verità in un luogo di “Memoria” per eccellenza.

Caserta, fiori e lumini al boia nazista

Sì perché malgrado l’impegno di “indagare”, pubblicamente assunto dal sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra, nel camposanto del cimitero della città di Spartaco, c’è qualcuno che ha deciso di tenere viva la memoria del nazismo e di colui che fu uno dei tanti fedeli servitori.

Come Misha Saifert, boia nazista, condannato all’ergastolo dal tribunale militare di Verona per i crimini commessi nel lager nazista di Bolzano, la cui tomba (che avrebbe dovuto essere identificata da un numero e non da un nome) continua ad essere meta di deplorevoli pellegrinaggi.

In un clima partorito all’insegna del tutto è lecito (anche rendere onore alla memoria di un criminale) qualcuno si è ultimamente preso la briga di dare una ripulitina alla lapide del boia nazista, rimuovendo scritte a suo avviso ingiuriose.

Come quella che ricordava che lì era sepolto un boia, torturatore e assassino di tanti innocenti, che anche i familiari, residenti al di là dell’oceano, si sono rifiutati di riprenderne la salma.

Caserta, fiori e lumini al boia nazista

Stando così le cose bene farebbe il sindaco di Santa Maria Capua Vetere (a quel che mi risulta anche responsabile di un bene pubblico, quale è la cappella comunale dove è sepolto il boia Seifert) a informarsi cosa hanno fatto altri sindaci o autorità di governo in presenza di luoghi di celebrazioni del nazismo.

Come accaduto a Wunsiedel, in Baviera, dove la tomba di Rudolf Hess (morto a 96 anni nel carcere dove scontava l’ergastolo) è stata smantellata e i resti del gerarca riesumati e inceneriti, dopo che la tomba era diventata meta di pellegrinaggio da parte di nostalgici. Ma qui, evidentemente, eravamo in Europa…

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