giovedì, Aprile 25, 2024

Castellammare di Stabia, scacco al clan Vitale: 6 arresti per traffico droga

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Francesco Monaco
Francesco Monacohttps://www.2anews.it
Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Le 6 persone finite in manette sono ritenute tutte appartenenti al gruppo operante a Castellammare di Stabia e ritenuto contiguo al clan camorristico dei D’Alessandro.

Ieri pomeriggio a Castellammare di Stabia (Napoli) e presso le Case Circondariali di Torino e Cosenza, i carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 soggetti, tutti appartenenti al gruppo dei “Vitale”, clan camorristico operante in area stabiese e contiguo al clan “D’Alessandro”. Le persone sono indagate per il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. La misura è scaturita a seguito di una sentenza della Seconda Sezione della Corte Suprema di Cassazione, che ha rigettato il ricorso presentato dai difensori dei citati indagati avverso un’ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli dello scorso febbraio.

L’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale partenopea e condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castellammare di Stabia, ha avuto inizio nel settembre del 2017, il giorno dopo un raid armato avvenuto nel centro storico della cittadina stabiese in cui erano rimasti feriti, a colpi d’arma da fuoco, due pregiudicati di zona, che si erano resi protagonisti di un’aggressione, poco prima, ai danni di uno spacciatore, colpevole di aver utilizzato canali diversi per l’approvigionamento di droga.

L’attività investigativa ha consentito di poter eseguire l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei cinque responsabili, ma anche di accertare l’esistenza e la fruttuosa operatività di una piazza di spaccio nel centro antico di Castellammare di Stabia. Quattro indagati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Secondigliano (NA), mentre agli altri due indagati il provvedimento è stato notificato presso le Case Circondariali di Cosenza e Torino, dove già si trovavano ristretti.

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