venerdì, Aprile 26, 2024

Camorra e appalti: arrestati 4 imprenditori ritenuti vicini al clan dei Casalesi

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Quattro noti imprenditori ritenuti vicini al clan dei Casalesi, fazioni Schiavone e Zagaria, sono stati arrestati dai carabinieri nell’ambito di un’indagine sulla penetrazione della camorra nel tessuto economico della provincia di Caserta.

Quattro noti imprenditori ritenuti vicini al clan dei Casalesi (Schiavone e Zagaria) sono stati arrestati dai carabinieri nell’ambito di un’indagine sulla penetrazione della camorra nel tessuto economico della provincia di Caserta. Notificate anche due misure interdittive, al responsabile protempore dell’ufficio tecnico del Comune di Capua, gravemente indiziato di turbata libertà degli incanti e corruzione, e a un impiegato di banca che era in servizio a Santa Maria Capua Vetere, accusato di avere consentito trasferimenti di denaro contante su conti bancari riconducibili al clan. Sequestrati dalla GdF beni per 15 milioni di euro.

I destinatari delle misure cautelari in carcere, emesse dal gip su richiesta della Dda di Napoli, sono D.P., ritenuto imprenditore di riferimento della fazione Schiavone del clan dei Casalesi.

Il carcere è stato disposto anche per D.F., ritenuto gravemente indiziato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, amministratore unico di una società riconducibile al collaboratore di giustizia Francesco Zagaria. La società è aggiudicataria di vari appalti pubblici, ottenuti, secondi gli inquirenti, con la connivenza di vari amministratori locali.

Le indagini della Guardia di Finanza hanno, invece, interessato il gruppo imprenditoriale casertano riconducibile a G. e F.V., ritenuti gravemente indiziati per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. Il loro settore di competenza è quello delle costruzioni edili dove, avvalendosi della forza di intimidazione del clan dei Casalesi e grazie alla compiacenza di amministratori locali, sono riusciti ad aggiudicarsi appalti pubblici nel territorio casertano. I due erano assurti al ruolo di portavoce di Nicola Schiavone, figlio del capoclan Francesco, nella zona di Capua, assicurando il sostegno elettorale alle compagini politiche locali legate ad esponenti del Clan.

La Guardia di Finanza ha ricostruito il patrimonio economico accumulato negli ultimi 20 anni dagli indagati, anche attraverso i propri nuclei familiari e società a loro riconducibili, consentendo l’adozione di provvedimenti cautelari finalizzati alle ipotesi di confisca previste dalla legislazione antimafia. In particolare, nei confronti di V. e di P., a conclusione di una minuziosa ricostruzione dei numerosi beni detenuti, posta in essere anche mediante la valorizzazione di segnalazioni di operazioni sospette generate dal sistema di prevenzione antiriciclaggio, sono stati complessivamente sequestrati circa due complessi aziendali e quote societarie per un valore di circa 15 milioni di euro.

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