giovedì, Marzo 28, 2024

Avrebbe agevolato i Casalesi: chiesta condanna per l’ex ministro Mario Landolfi

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Cronaca di Caserta: chiesta una condanna di tre anni e mezzo per Mario Landolfi. L’ex ministro per le Telecomunicazioni è accusato di corruzione e truffa con l’aggravante mafiosa.

Il Pm della Dda di Napoli, Simona Belluccio, ha chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere per l’ex ministro delle Telecomunicazioni ed ex esponente di An e Pdl, Mario Landolfi, imputato per corruzione e truffa con l’aggravante mafiosa, ovvero per aver agevolato il clan dei Casalesi.

Il processo a Landolfi nasce dal procedimento a carico dell’ex sottosegretario e coordinatore campano del Pdl, Nicola Cosentino, conclusosi in primo grado con la condanna dell’ex politico di Casal di Principe a 9 anni di reclusione per concorso esterno in associazione camorristica, in quanto ritenuto il “referente politico nazionale” dei Casalesi.Avrebbe agevolato i Casalesi: chiesta condanna per l’ex ministro Mario Landolfi L’indagine ‘madre’ era imperniata sulla gestione, ritenuta politica-mafiosa, del Consorzio comunale dei rifiuti Caserta4 (Ce4), che gestiva la raccolta in una ventina di Comuni del Casertano mediante il suo braccio privato, l’azienda Eco4, ritenuta un’impresa mafiosa in quanto in mano agli imprenditori collusi Sergio e Michele Orsi, quest’ultimo ucciso nel 2008 dall’ala stragista dei Casalesi guidata da Giuseppe Setola.

Se Cosentino era il “referente nazionale dei Casalesi”, per la Dda l’altra leva del potere era detenuta dal secondo uomo forte del centrodestra nel Casertano: Mario Landolfi. All’ex deputato viene però contestato un singolo fatto avvenuto nel 2004 a Mondragone, quando Landolfi avrebbe fatto dimettere il consigliere comunale di opposizione, Massimo Romano, per far entrare in consiglio una persona che avrebbe aiutato l’allora sindaco Ugo Conte, di centrodestra, a tenere la maggioranza.

Le manovre politiche sarebbero avvenute a un mese dalle elezioni comunali e sarebbero servite per non far cambiare la maggioranza nel Ce4, che, secondo la Dda, i clan di camorra avrebbero continuato a gestire tramite il centrodestra.

Il magistrato ha poi chiesto l’assoluzione “per non aver commesso il fatto” per l’altro reato contestato, quello di favoreggiamento. Durante il dibattimento, Landolfi ha rinunciato alla prescrizione, che sarebbe scattata entro pochi mesi. L’ex ministro ha mostrato grande serenità: “Dopo aver sentito l’accusa – ha detto Landolfi – sono ancora più tranquillo“. Il processo è stato rinviato al 30 settembre prossimo per la discussione dei legali di Landolfi.

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