venerdì, Aprile 19, 2024

Napoli, Ponticelli: la cultura in risposta al rogo in villa romana

- Advertisement -

Notizie più lette

Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Ponticelli: il territorio risponderà ai vandali che hanno danneggiato la villa di Caius Olimpius Ampliatus con la valorizzazione del sito archeologico.

Qualche giorno fa un incendio doloso ha danneggiato la villa romana di Caius Olius Ampliatus, nel quartiere napoletano di Ponticelli. Le fiamme hanno riguardato alcune travi di un pergolato che insiste lungo il muro di recinzione della villa, che ora risultano incenerite. Nello spazio dell’area archeologica sono stati danneggiati anche numerosi mattoni e pietre di tufo dei muretti adiacenti.

L’incendio ha coinvolto inoltre un bidone nel quale era stipata la spazzatura, che ha probabilmente alimentato il fuoco. Il sito archeologico (che attualmente viene aperto per le visite su richiesta) tornerà fruibile al pubblico dopo le opportune verifiche ai danni.

Da diversi mesi la villa romana di Ponticelli è interessata da un programma di rigenerazione che ne ha permesso la riconsegna alla cittadinanza, attraverso visite guidate gratuite e altre iniziative messe in campo dai giovani del quartiere.

L’associazione Rotary Community Corp Napoli Est, che opera sotto l’egida del Rotary Club Napoli Est, si è posta come prima missione il recupero della villa rustica nella quale si producevano vino e olio e molto probabilmente a conduzione schiavistica. La convenzione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Napoli prevede la gestione a titolo gratuito dell’area di via Decio Mure.

E, dopo aver accolto gli studenti delle scuole limitrofe durante la scorsa primavera, si preparerà un nuovo evento per far conoscere l’antica area archeologica e sensibilizzare la cittadinanza alla sua conservazione. Lo spazio non interessato dagli antichi resti potrebbe essere destinato agli utenti, come ai residenti, dai più giovani agli anziani, i quali potrebbero prendersi cura del bene archeologico di periferia: “Tenerla aperta un po’ più a lungo dà il senso di un bene di comunità”, ha dichiarato a “Il Mattino” Luca Borriello (presidente Rotary Community Corp Napoli Est).

Oltre alle istituzioni e alle forze dell’ordine, ancora una volta la cultura si opporrà al vandalismo, in un’area, quella di Napoli Est, che sempre attraverso arte e cultura sta reagendo con estrema dignità anche alle tante stese di Camorra.

- Advertisement -
- Advertisement -
- Advertisement -

Ultime Notizie