Nico Pirozzi, presidente dell’Associazione Memoriæ, ha presentato il progetto “Ascarelli”: aprire al pubblico un museo dedicato al fondatore e primo presidente della società di Calcio Napoli e restaurare la tomba vandalizzata nel corso di questi decenni.
«Entro la fine del prossimo Campionato di calcio contiamo di poter aprire al pubblico il museo Ascarelli nel luogo stesso dove riposano le spoglie del fondatore e primo presidente della società di Calcio azzurra. Nel contempo auspichiamo anche di poter portare a termine il restauro della tomba di Giorgio Ascarelli, vandalizzata nel corso di questi decenni, nonché la titolazione della piazza che, da quasi settant’anni, porta il nome del Repubblichino Vincenzo Tecchio». Lo ha affermato Nico Pirozzi, presidente dell’Associazione Memoriæ – Museo della Shoah, che con la Comunità Ebraica di Napoli ha ideato e promosso il progetto “Ascarelli: un nome e una storia lunga centocinquant’anni”, presentato questa mattina nel vecchio cimitero ebraico di via Aquileia.
Un programma di lavoro, quello legato al nome di Ascarelli che ha trovato l’immediata adesione del Ministero della Cultura, della Regione Campania, del Comune di Napoli, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), del Centro di Studi Ebraici dell’Università di Napoli, dell’Unione Industriali di Napoli, della Fondazione Valenzi, della Federazione delle Associazioni Italia-Israele, della Fondazione Giuseppe Levi Pelloni, della Federazione nazionale della stampa (FNSI), della Federazione Italiana Canottaggio (FIC), dell’Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI – Campania), della FIGC – Lega Nazionale Dilettanti Campania, del Circolo del Remo e della Vela Italia, della Camera di Commercio di Napoli, e del Sindacato dei Giornalisti della Campania (SUGC). Attesa a breve anche l’adesione della Società Sportiva Calcio Napoli (SSC Napoli).
A raccontare uno spaccato della storia di una famiglia, che da protagonista ha attraversato quasi cinquant’anni di storia della città, segnandone nel profondo i decenni successivi, è stata una mostra fotografica allestita nell’atrio del vecchio cimitero ebraico, che a partire dal prossimo mese di ottobre diventerà itinerante e fruibile anche ai non vedenti (grazie alla collaborazione posta in essere con l’Unione Italiana Ciechi e ipovedenti di Napoli).
«In questo modo – ha aggiunto Lydia Schapirer, presidente della Comunità ebraica di Napoli – intendiamo far conoscere a tutti, soprattutto agli studenti, un pezzo della nostra millenaria storia. Ma anche come tutto può d’improvviso cambiare quando a perdersi, ammaliata da false e ignobili teorie, è la memoria. Al fascismo – non dimentichiamolo mai – bastarono solo pochi anni per cancellare la memoria dell’uomo che, tra le tante cose, aveva regalato alla città una squadra e uno stadio, che ad appena quattro anni di distanza dalla morte di Giorgio Ascarelli aveva già assunto un nuovo nome».
«A sostenere questo ambizioso progetto – ha aggiunto Pirozzi – sarà, innanzitutto, una campagna di sottoscrizione popolare, che dalla prossima settimana lanceremo via web, con l’apertura di un canale di finanziamento crowdfunding, e anche in forma tradizionale (tramite bonifico bancario)». Istituito allo scopo un comitato di Vigilanza e garanzia, di cui fanno parte l’ex Procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore, e il rabbino capo di Napoli e del Meridione d’Italia, Cesare Moscati.
«Affidare solo a una data (1926) la storia di una squadra che oggi festeggia il terzo scudetto, dimenticando il nome di chi quel club di provincia trasformò in una società in grado di competere con i grandi club del Nord, sarebbe – ha concluso Pirozzi – un’imperdonabile ingiustizia. Ma ciò non accadrà. Siamo fiduciosi».
Il progetto
Luogo centrale degli eventi è il vecchio cimitero ebraico di via Aquileia a Napoli, dove si trovano anche le tombe di Giorgio Ascarelli, fondatore e primo presidente della compagine calcistica della città del Vesuvio, nonché promotore e sostenitore di altre iniziative di carattere sportivo e filantropico, e del padre Pacifico, imprenditore illuminato e vicesindaco di Napoli per la sezione Mercato. Due uomini, la cui vicenda umana, imprenditoriale, politica e sportiva (che si dipana tra gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi tre decenni del secolo successivo) si sovrappone con l’immagine migliore di Napoli. Di quella Napoli operosa e attenta ai bisogni della città e dei suoi cittadini.
Il primo evento previsto dal progetto “Ascarelli: un nome e una storia lunga centocinquant’anni” prevede una serie di aperture straordinarie del cimitero. Una mostra fotografica accoglierà il visitatore nel periodo (non continuativo) giugno-settembre 2023. Organizzate anche visite guidate all’interno del complesso monumentale e nei luoghi simbolo della Napoli degli Ascarelli.
Successivamente, per il periodo ottobre 2023-maggio 2024, la mostra diverrà un evento di carattere itinerante riservato, in particolar modo, agli istituti scolastici campani che ne faranno richiesta.
Nel progetto sono stati coinvolti, affidando loro il ruolo di testimonial, volti o voci note del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport, che di volta in volta accompagneranno napoletani e non nelle visite guidate, il cui calendario sarà reso noto nei prossimi giorni.
Il secondo step del progetto prevede:
-) il restauro della tomba di Giorgio Ascarelli;
-) l’installazione di un impianto di videosorveglianza all’interno e all’esterno del cimitero, per decenni oggetto di atti vandalici;
-) la ristrutturazione dei locali del cimitero, da destinare a museo multimediale sugli Ascarelli.
Tempi di realizzazione previsti: tra i dodici e i diciotto mesi.