sabato, Aprile 20, 2024

Arriva la decisione dello Iap: Stop a modelle e modelli estetici “anoressici”

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Patrizia Zinno
Patrizia Zinnohttps://www.2anews.it
Patrizia Zinno è biologa nutrizionista napoletana e ha lavorato per circa 20 anni presso centri di Diabetologia, di Dialisi, Ematologia e Chimica Clinica. Ora insegna Scienza e Cultura dell’Alimentazione nella Scuola Alberghiera di Scampia.

Ecco la nuova norma del Codice di Autodisciplina delle Comunicazione Commerciale annunciata dallo Iap: “Stop ai modelli estetici anoressici che vengono proiettati dalla pubblicità mediatica”

Arriva la decisione dello Iap: Stop a modelle e modelli estetici "anoressici"Dal mese di marzo è entrata in vigore una nuova norma del Codice di Autodisciplina delle Comunicazione Commerciale che introduce, all’articolo 12 bis, “il divieto di utilizzare in pubblicità immagini del corpo ispirate a modelli estetici chiaramente associabili a disturbi del comportamento alimentare nocivi per la salute”.

Stop ai modelli estetici “anoressici” nella pubblicità, lo annuncia lo Iap, ossia  l’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria, una  modifica che include il palese richiamo a “condizioni patologiche del comportamento alimentare, come l’anoressia e la bulimia”.

Arriva la decisione dello Iap: Stop a modelle e modelli estetici "anoressici"L’art. 12 bis del Codice Iap – ricorda l’Istituto nella nota – disciplina “la comunicazione commerciale di prodotti o servizi suscettibili di presentare pericoli, in particolare per la salute, la sicurezza e l’ambiente e, in generale, vieta il ricorso in pubblicità a rappresentazioni che possano indurre il pubblico a sottovalutare le regole di prudenza o a ridurre il senso di vigilanza e responsabilità verso i pericoli“.

La modifica – spiega ancora lo Iap – nasce dalla consapevolezza degli operatori della comunicazione che i modelli estetici proposti dalla pubblicità possono in qualche misura condizionare soprattutto il pubblico dei più giovani nel perseguire determinati stili di vita e canoni estetici, modelli che esaltano la magrezza e quindi a portare a disturbi alimentari.

Certamente i disturbi del comportamento alimentare sono legati a particolari condizioni di disagio psichico le cui cause sono molteplici. Nasce in questo modo la responsabilità da parte dell’Istituto e degli operatori che ne fanno parte, a vigilare su questo nuovo fronte, attivando i propri meccanismi di sanzione laddove si riscontrino messaggi in contrasto con la nuova norma”.

Per il segretario generale dello Iap, Vincenzo Guggino, si tratta di “un ulteriore passo avanti nella tutela del pubblico dei più giovani, obiettivo sempre perseguito dal codice Iap con norme specifiche, come l’articolo 11, che vieta tra l’altro di indurre ad adottare l’abitudine a comportamenti alimentari non equilibrati, o trascurare l’esigenza di seguire uno stile di vita sano.

Impegno che ha portato, peraltro, l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria a firmare già nel 2014, un protocollo con il Garante per l’infanzia e l’adolescenza“. Occorre che sia un medico ad attestare che le ragazze e i ragazzi siano in buona salute, lo dice in una nota la vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Maria Rizzotti, commentando il pronunciamento dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria: “ho voluto arricchire il mio disegno di legge sui disturbi alimentari in discussione in Commissione Sanità al Senato recependo i suggerimenti arrivati nel corso delle numerose audizioni: le modelle e i modelli devono presentare il certificato medico attestante l’indice di massa corporea per lavorare nel campo della moda e della pubblicità.

Arriva la decisione dello Iap: Stop a modelle e modelli estetici "anoressici"L’ideale estetico è destinato a mutare in relazione al trasformarsi delle mode, dei costumi e delle consuetudini sociali e culturali e così ogni epoca storica ha avuto un peculiare modello di bellezza ideale, che hanno immortalato figure femminili divenute famose.

In riferimento a ciò, emerge come nei secoli passati in Europa, ed ancora attualmente in alcuni Paesi poveri, le forme femminili morbide e abbondanti erano considerate evidente simbolo della ricchezza, in quanto soltanto le donne ricche potevano permettersi il lusso  di non lavorare, e di mangiare in abbondanza, risultando in tal modo formose.

Arriva la decisione dello Iap: Stop a modelle e modelli estetici "anoressici"

Viceversa, al corpo esile era attribuito il significato di povertà, le donne del popolo e quelle che lavoravano la terra che erano magre in quanto mangiavano poco.

Oggi la società occidentale, espone continuamente ad un ideale estetico di eccessiva magrezza, verso un mondo basato sull’ immagine e l’apparenza, un obiettivo a cui uniformarsi. Tutte le donne aspirano ad un corpo in linea con la moda, magro ed attraente, un prototipo di bellezza che esalta la magrezza e demonizza il grasso.

Questo naturalmente porta in alcune circostanze a creare dei pericolosi disturbi psicologici che spingono le donne a ricercare soluzioni estreme per modificare in fretta la propria fisicità.

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