venerdì, Marzo 29, 2024

Allarme Legionella. Facciamo chiarezza sui rischi e la prevenzione

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Patrizia Zinno
Patrizia Zinnohttps://www.2anews.it
Patrizia Zinno è biologa nutrizionista napoletana e ha lavorato per circa 20 anni presso centri di Diabetologia, di Dialisi, Ematologia e Chimica Clinica. Ora insegna Scienza e Cultura dell’Alimentazione nella Scuola Alberghiera di Scampia.

Chiamata Legionella o meglio Legionellosi  la malattia del Legionario, che ha ucciso quattro persone nel milanese.

Il  batterio sospetto, Legionella pneumophila è la causa  di alcuni casi di polmonite, una infezione polmonare molto seria, casi che si stanno registrando nel bresciano. La procura, visti i numeri e la mancanza di certezze sull’origine e la diffusione del focolaio, ha aperto un’inchiesta per epidemia colposa.

Allarme Legionella. Facciamo chiarezza sui rischi e la prevenzione

Fino alle 20 di lunedì 10 settembre – ha detto l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, facendo il punto – vi sono stati 235 accessi al pronto soccorso, con 196 sono persone attualmente ricoverate e 12 che hanno rifiutato il ricovero o sono state dimesse. Due i pazienti deceduti, uno con diagnosi accertata di legionellosi”, riscontrata complessivamente in 12 persone. Il batterio colpisce l’apparato respiratorio e si può presentare in due forme distinte:

  • Febbre di Pontiac (forma più leggera)
  • Malattia dei Legionari (forma più grave con polmonite).

Allarme Legionella. Facciamo chiarezza sui rischi e la prevenzioneQuesto genere  ricorda il sito Epicentro dell’Iss,  così denominato nel 1976, dopo che un’epidemia si era diffusa tra i partecipanti al raduno della Legione Americana al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. La fonte di contaminazione batterica in quel caso era  nel sistema di aria condizionata dell’albergo.

Fonti di infezione

Sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali come le acque sorgive,  quelle termali, fiumi, laghi, fanghi. Da questi ambienti raggiungono le condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, le fontane e piscine, che possono come disseminatori del microrganismo. La legionellosi viene poi  acquisita per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente il batterio, oppure di particelle derivate per essiccamento

I soggetti più a rischio

I soggetti più a rischio sono i fumatori, persone anziane debilitate o che hanno  malattie croniche o pazienti immunodepressi, correlato alla suscettibilità del soggetto espostoDopo un periodo di incubazione (in media 5-6 giorni), si manifesta come una polmonite infettiva e nei casi gravi  con febbre, dolore toracico, dispnea e tosse produttiva. Si cura con una terapia antibiotica.

Prevenzione alla legionellosi

Come detto prima questa tipologia di batteri vivono nei laghi, fiumi,  vasche d’irrigazione, fanghi e nelle acque sorgive e termali, ma di solito la quantità presente non crea assolutamente nessun problema all’organismo. Se invece sono presenti fattori che ne favoriscono la facile proliferazione, allora aumentano le concentrazioni e ciò potrebbe creare seri problemi.

La legionella resiste e si diffonde con livelli compresi tra 20 e 50 gradi. Con il freddo abbiamo la  fase dormiente che è quella inattiva e sopravvivono anche al di sotto dei 20 gradi. A 50 gradi, il caldo li uccide immediatamente.

A questo punto ci viene facile pensare alle misure preventive di disinfezione  ed  alla necessità di bonifica degli impianti non in uso per diversi mesi. Basta utilizzare acqua calda ad almeno 70 gradi.

Allarme Legionella. Facciamo chiarezza sui rischi e la prevenzione

Le Linee guida per la prevenzione ed il controllo della Legionella hanno tranquillizzato e  posto sicuramente una maggior attenzione alla problematica, puntando alla sicurezza e controlli soprattutto degli impianti idrici di alberghi, strutture con acque termali, le piscine, le vasche idromassaggio, i residence, i centri benessere, le saune, tutte le aree estremamente a rischio per la contrazione del batterio.

Sfatiamo le false credenze e tranquillizziamo dicendo che il batterio non passa da persona a persona, né con il cibo e né bevendo acqua

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