giovedì, Luglio 3, 2025

Ad Avella il Premio “Verba Libertatis”: il giornalismo come arte civile della verità

Ad Avella la prima edizione del Premio “Verba Libertatis”: il giornalismo come arte civile della verità.

Nel cuore della Campania antica, là dove le pietre dell’Anfiteatro Romano di Avella custodiscono memorie millenarie e respiri di civiltà, si accenderanno, sabato 7 giugno 2025 alle ore 21.00, le luci della prima edizione del Premio “Verba Libertatis”, istituito dall’Associazione Artis Suavitas APS. Un riconoscimento dal nome eloquente e alto, che si propone di onorare il valore etico e sociale dell’informazione, riaffermando, nel nostro tempo incerto, il ruolo essenziale del giornalismo quale strumento di libertà e consapevolezza collettiva.

Concepito sotto il segno del tema “L’essenza della verità nell’arte del giornalismo”, il Premio vuole essere un omaggio vivo e appassionato a chi, con rigore, competenza e coraggio, esercita quotidianamente il mestiere – o meglio, la missione – di raccontare il presente, proteggendo il diritto dei cittadini a conoscere e comprendere.

«In un’epoca in cui la verità è spesso smarrita tra le nebbie del sensazionalismo e dell’apparenza, il giornalismo autentico si conferma come baluardo di libertà e di responsabilità civile» – afferma l’Avv. Antonio Larizza, presidente di Artis Suavitas – «Con questo premio vogliamo celebrare chi, attraverso la forza della parola e l’etica del racconto, continua a costruire ponti di consapevolezza tra le persone e il loro tempo».

Ad Avella il Premio “Verba Libertatis”: il giornalismo come arte civile della verità

A dare voce alla serata, nel suggestivo scenario dell’anfiteatro romano, saranno i giornalisti Rossella Pisaturo e Bruno Gaipa, conduttori dell’evento, che accompagneranno il pubblico in un percorso di storie e testimonianze, premi e riconoscimenti.

I protagonisti premiati di questa prima edizione del “Verba Libertatis” sono nomi di spicco del panorama giornalistico, culturale e scientifico italiano:

  • Sezione Speciale Scienza – Luigi Albano, neurochirurgo, per la sua opera capace di coniugare scienza, divulgazione e umanità, dimostrando come anche il linguaggio medico possa divenire strumento di coscienza collettiva.

  • Sezione Speciale Cultura – Massimiliano Gallo, attore e regista, premiato per la sua intensa capacità di riflettere, attraverso le arti sceniche e audiovisive, il volto più autentico della nostra società.

  • Sezione TV – Rajae Bezzaz, inviata di “Striscia la Notizia” su Canale 5, per il suo impegno nel dare voce alle realtà spesso dimenticate.

  • Sezione Periodica – Maddalena Fossati Dondero, direttrice della storica rivista “La Cucina Italiana”, per aver saputo raccontare l’identità culturale del Paese attraverso la lente del cibo e della tradizione.

  • Sezione Radio – Ivana Faccioli, direttrice di RTL 102.5, per il dinamismo e la coerenza con cui porta avanti un’informazione radiofonica inclusiva e autorevole.

  • Sezione Quotidiani – Andrea Nicastro, inviato del Corriere della Sera, testimone sul campo delle verità spesso scomode ma necessarie.

  • Sezione Inchiesta – Gianluigi Nuzzi, conduttore di “Quarto Grado” su Rete 4, noto per il suo instancabile lavoro nel campo dell’informazione investigativa.

  • Sezione News Televisiva – Antonello Perillo, condirettore della TGR Rai, punto di riferimento per una narrazione territoriale attenta, precisa e moderna.

  • Sezione Sport – Michele Plastino, direttore di Radio Sportiva, per aver saputo declinare lo sport come strumento narrativo di inclusione e passione civile.

  • Sezione Nuovi Media – Christian Pradelli, direttore di Mi-Tomorrow, per la sua capacità di raccontare il tempo presente con uno sguardo giovane, dinamico e innovativo.

L’iniziativa, sostenuta dal patrocinio morale del Comune di Avella e in collaborazione con Radio Punto Nuovo, media partner ufficiale dell’evento, segna una nuova tappa nell’impegno di Artis Suavitas a favore della cultura, dell’etica pubblica e della comunicazione come motore di civiltà.

Con il “Verba Libertatis”, il linguaggio dell’informazione ritrova così la sua dimensione più nobile: quella della verità condivisa, della responsabilità intellettuale, della parola che illumina.

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