È nella luce verdeggiante dei Monti Lattari, tra il respiro del mare e l’aroma intenso della cagliata in fermento, che ha fatto tappa la seconda emozionante avventura de “I Viaggi del Gusto e del Sapere”. Ideato dal giornalista e critico enogastronomico Giuseppe Giorgio, con la preziosa complicità del patron Pasquale Casillo della trattoria-pizzeria “Ieri, Oggi, Domani” di via Nazionale a Napoli, questo format continua a celebrare con passione la grande epopea del gusto campano.
Stavolta, il cammino ha condotto nella culla delle tradizioni casearie più nobili, nel cuore sapido di Vico Equense, dove ad accogliere i viaggiatori del palato c’era una delle famiglie simbolo della Penisola Sorrentina: i De Gennaro, maestri casari da cinque generazioni e custodi instancabili dell’anima autentica del Provolone del Monaco DOP. All’interno dello storico Caseificio De Gennaro, la visita si è trasformata in un pellegrinaggio sensoriale.
Tra gli aromi intensi della stagionatura e le carezze morbide della pasta filata, si è riscoperto un mestiere antico, fatto di mani sapienti e di pascoli raccontati come favole. Qui, il formaggio non è solo nutrimento: è racconto, eredità, gesto che si tramanda nel silenzio laborioso del tempo.
A offrire le chiavi interpretative di questo patrimonio, è intervenuto il professor Vincenzo Peretti, docente della Federico II e voce autorevole della scienza veterinaria, che ha saputo coniugare rigore accademico e trasporto emotivo nel tracciare la geografia umana e produttiva del Provolone del Monaco. A completare il quadro, la testimonianza vibrante di Giosuè De Simone, presidente del Consorzio di Tutela, che ha ricordato quanto impegno e determinazione siano necessari per proteggere l’autenticità e l’eccellenza di questo prodotto minacciato dalle imitazioni: “La nostra sfida – ha detto – è difendere la qualità, garantire filiere limpide e raccontare al mondo la verità di un nome che oggi più che mai rappresenta un simbolo della nostra identità culturale ed economica”.
“La scelta del Consorzio, degli allevatori e dei produttori- ha aggiunto il presidente De Simone- resta quella di mantenere la qualità alta per fare in modo che arrivi in questo modo fino al consumatore finale. Questa resta la nostra sfida: preservare, difendere e valorizzare il nostro inimitabile Provolone del Monaco DOP, difendendolo anche dal falso e da chi specula su di un nome che diventa più forte anno dopo anno. Siamo consapevoli di essere riconosciuti come una delle eccellenze della provincia napoletana, uno dei prodotti più conosciuti legati al territorio di produzione.
Ogni giorno ricordiamo all’Italia e all’Europa che è fondamentale difendere le piccole produzioni locali e l’artigianalità di prodotti come il nostro. Dietro ogni azienda, grande o piccola, oltre all’aspetto economico c’è anche quello della tradizione”. Non è stato solo un incontro. È stato un atto d’amore per il territorio, per i suoi protagonisti silenziosi, per quella sapienza artigianale che si fa cultura, militanza e orgoglio. Come da rituale, il viaggio proseguirà nella seconda parte con il prossimo atteso appuntamento nella sede napoletana di “Ieri, Oggi, Domani”, dove i sapori già esplorati sul campo, grazie anche al contributo dello chef Antonio Castellano e del maestro pizzaiolo Marco Bustelli, troveranno nuova forma nei piatti, reinterpretati e serviti come racconti a più voci.
Sarà lì che con i buoni auspici del Patron Casillo e del giornalista Giorgio, le emozioni raccolte si trasformeranno in esperienza gastronomica, in un continuum tra terra, tavola e memoria. Perché “I Viaggi del Gusto e del Sapere” non sono semplici tappe culinarie, ma riti di consapevolezza. Ogni incontro è un ritorno all’origine, una dichiarazione d’amore alla Campania che resiste, produce, emoziona. Un viaggio che non si limita a saziare il palato, ma accende la mente e accarezza l’anima. Perché ogni morso, quando nasce dal vero, ha il sapore struggente di una storia da tramandare.