sabato, Dicembre 13, 2025

Violenza di genere, a Napoli un minuto di silenzio nei tribunali in segno di solidarietà e rispetto

Il 25 novembre, in Corte d’Appello di Napoli e in tutti i Tribunali del Distretto verrà osservato un minuto di silenzio in segno di solidarietà e di profondo rispetto verso le vittime di violenza di genere.

“Sospendiamo per un minuto le udienze per ricordare e riflettere”: in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, alle 10 di domani 25 novembre, in Corte d’Appello di Napoli e in tutti i Tribunali del Distretto verrà osservato un minuto di silenzio in segno di solidarietà e di profondo rispetto verso le vittime di violenza di genere.

L’iniziativa – promossa dalla Corte d’Appello e dalla Procura Generale di Napoli e condivisa da tutte le autorità giudiziarie del Distretto – intende rappresentare un momento di riflessione e di impegno comune contro ogni forma di violenza e discriminazione nei confronti delle donne.

Il minuto di silenzio – riporta una nota – sarà osservato negli Uffici giudiziari, nelle aule di udienza e negli spazi aperti al pubblico, come gesto simbolico ma significativo di partecipazione e consapevolezza. La magistratura e tutto il personale della giustizia del Distretto di Napoli rinnovano, in questa occasione, il proprio impegno quotidiano per la tutela dei diritti, la promozione della parità e il contrasto a ogni forma di violenza.

Durante la sospensione verrà letto un messaggio: “Il 25 novembre si celebra la Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Oggi sospendiamo per un minuto le udienze per ricordare e riflettere. Ricordiamo le donne che hanno subito violenza e quelle che ogni giorno rischiano di subirla. Riflettiamo, in silenzio, sul perché di questi gesti inaccettabili. Sappiamo quanto sia stato difficile per molte di voi far riconoscere la vostra parola, il vostro dolore, gli anni di vita negati.

Sappiate che noi ci siamo. Faremo ogni sforzo per dare ascolto e credito alle vostre testimonianze, per restituirvi dignità e riconoscere il giusto peso alla vostra storia, sempre nel rispetto dei diritti costituzionali di tutte le vittime, degli autori e di ogni altro soggetto coinvolto”.

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