venerdì, Dicembre 19, 2025

Ucraina, il cardinale Sepe a Leopoli: “Dobbiamo pregare per la pace”

Il cardinale Crescenzio Sepe, da giovedì a lunedì prossimi sarà in Ucraina, per le celebrazioni del 650mo anniversario della fondazione della Metropolia.

Parla anche napoletano l’impegno della Chiesa per la pace in Ucraina. L’arcivescovo emerito di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, da giovedì a lunedì prossimi sarà a Leopoli, come inviato di papa Leone XIV, per le celebrazioni del 650mo anniversario della fondazione della Metropolia.

Ma non mancheranno la preghiera per la pace, gli incontri con i politici (in agenda già c’è quello con il sindaco di Leopoli), la visita ad un ospedale, ad un cimitero di guerra e ad una strutture di accoglienza. E nonostante la guerra in corso ci sarà anche la posa della prima pietra di una chiesa che sarà dedicata alla Madonna della Misericordia. Una missione anche per portare, ha spiegato Sepe, la vicinanza del Santo Padre ad un popolo che sta vivendo un momento difficile.

“La Chiesa non ha droni e non ha missili – ha detto il cardinale Sepe – l’unica nostra arma è quella della preghiera. e tutti insieme dobbiamo pregare per la pace”. “Noi abbiamo il dovere di dare una speranza a questo popolo”, ha spiegato.

Parlando con i giornalisti oggi a Napoli alla vigilia della partenza il cardinale Sepe ha detto di aver ricevuto nelle scorse settimane una telefonata dalla Segreteria di Stato con la quale si annunciava la volontà di Leone XIV di affidargli questo compito : “Sono vecchietto – ha aggiunto scherzando – ma ho detto subito sì perché ogni desiderio del Papa è un ordine”.

Ad accompagnarlo saranno il suo segretario, don Roberto, e il vescovo di Cerreto Sannita, Giuseppe Mazzafaro. La prima tappa della delegazione campana sarà in Polonia dove incontrerà il cardinale Stanislao Dziwisz, che è stato il segretario di papa Giovanni Paolo II e poi il viaggio proseguirà in auto verso Leopoli.

In Ucraina ha proseguito Sepe, che dopo l’ordinazione sacerdotale ha proseguito la formazione all’Accademia ecclesiastica di Roma (la scuola dei nunzi apostolici, ovvero degli ambasciatori della Santa Sede nel mondo) “porterò anche il cuore della nostra città. C’è stato sempre un bel rapporto tra l’Ucraina e Napoli”. La diocesi partenopea, negli anni passati, ha concesso agli Ucraini una chiesa nel cuore di Napoli dove si tengono le funzioni religiose sia di rito latino sia di rito orientale. Un’altra chiesa è stata data ai Russi per la celebrazione di rito ortodosso.

“A Napoli abbiamo realizzato dunque una comunione tra russi, bielorussi ed ucraini”, ha proseguito Sepe “e Napoli si è sempre dimostrata una città accogliente con tutti”.
Un pensiero, infine, Sepe lo ha riservato al popolo Palestinese: “Quello che possiamo fare noi è sensibilizzare le persone. Dove si fa il male si dire che si fa il male e noi non possiamo accettarlo.. E noi come cristiani dobbiamo costruire quella che Paolo VI definiva la civiltà dell’amore. Ma ce ne vuole…”

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