martedì, Giugno 24, 2025

Tra brace e lievito: l’anima gustosa dell’Abruzzo si accende da “Je Tizzone”

C’è un angolo d’Abruzzo, tra i silenzi solenni di Cappelle dei Marsi e le memorie di Scurcola Marsicana, dove il fuoco non è soltanto calore, ma rito e passione. Un tizzone ardente – je tizzone, appunto – che diventa simbolo, insegna, filosofia di cucina.

Qui sorge la pizzeria-braceria “Je Tizzone”, tempio moderno del gusto antico, dove la tradizione si sposa con la ricerca e l’eccellenza si veste di semplicità. A guidare questa avventura dei sensi è Andrea Di Stefano, maestro dell’arte bianca con oltre vent’anni di esperienza e un amore viscerale per la lievitazione, quella vera, lenta, ragionata. Accanto a lui, come in ogni grande racconto familiare, c’è il suocero Amerigo, anfitrione dell’ospitalità e custode della contabilità. Una famiglia che ha fatto della qualità la propria fede, e del cliente un ospite da coccolare con gentilezza e attenzione.

Ma è la pizza a dominare la scena, a imporsi come protagonista di un racconto che ha il profumo del forno e la fragranza del pane buono. Un impasto vivo, pulsante, ottenuto da farine lavorate in purezza provenienti dal celebre Molino “Polselli” di Arce. Nessun additivo, nessun compromesso. Solo lunga maturazione e mani esperte. Un lavoro che Andrea porta avanti con dedizione quotidiana e che perfeziona grazie a una collaborazione d’eccellenza: quella con Gabriele Bonci, vero poeta della pizza contemporanea.

Il risultato è una pizza che parla. Che racconta la terra da cui proviene e che si fa specchio di una regione generosa. Ogni morso è un viaggio: tra i profumi della ventricina vastese e teramana, il pecorino di Castel del Monte e di Farindola, i salumi del suino nero d’Abruzzo e le carni pregiate dell’azienda Morzilli di Scurcola Marsicana. Tutto è selezionato con cura, attingendo da allevamenti allo stato brado, dove il rispetto per l’animale diventa sapore, etica e identità. Accanto alle pizze, arde la brace.

E anche lì, “Je Tizzone” brilla: carni succulente, frollature perfette, cotture calibrate che celebrano la nobiltà dell’ingrediente. Il fuoco, qui, non brucia: accarezza, esalta, completa. A impreziosire l’esperienza, una carta dei vini rigorosamente abruzzese, ricca di etichette di nicchia, perfette sia per accompagnare le pizze che per sostenere la struttura importante delle carni.

E per chi ama le note più luppolate, non mancano birre artigianali, anch’esse figlie della terra abruzzese. A confermare l’eccellenza raggiunta, la recente visita di chi scrive fatta in compagnia del maestro istruttore dell’Accademia PolselliPaolo Parravano, ha sancito, tra degustazioni e chiacchiere di forno, la qualità di un luogo che è ormai molto più di un semplice locale. “Je Tizzone” è una casa, una fucina di sapori, una fiaccola accesa sulla via della buona cucina. Un’esperienza che scalda il cuore, sazia il palato e nutre la memoria.

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