Dopo un complesso intervento di restauro, il dipinto “Madonna di Costantinopoli” sarà esposto al Museo Diocesano di Pozzuoli.
Individuato in precario stato di conservazione nel 2021 nella chiesa della masseria di San Domenico a Soccavo, il dipinto “Madonna di Costantinopoli” di Massimo Stanzione viene finalmente restituito in tutta la sua potenza espressiva dopo un complesso intervento di restauro: dal 22 marzo al 30 giugno l’opera sarà esposta al Museo Diocesano di Pozzuoli.
Caratterizzata da un’umanissima e commovente dimensione affettiva, l’immagine realizzata da Stanzione raffigura la Madonna di Costantinopoli, un’icona di derivazione orientale molto diffusa nell’Italia meridionale, il cui culto – secondo le fonti – si afferma a Napoli a partire dalla peste del 1526, rinnovandosi nelle successive, tragiche epidemie che affliggeranno il Regno.
Il recupero della tela, opera siglata di uno dei grandi protagonisti della pittura del Seicento italiano, si deve al professor Giuseppe Porzio dell’Università di Napoli L’Orientale con le restauratrici di Studio Ermes e di Ambra restauri, e al lavoro di tutela dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Pozzuoli.
“Per il prestigio dell’autore, la qualità esecutiva del manufatto e il significato devozionale dell’immagine, la Madonna di Costantinopoli di Stanzione è senz’altro il dipinto più importante attualmente presente nel territorio della diocesi dopo il ciclo di tele secentesche commissionato dal vescovo Martín de León y Cárdenas per la cattedrale di Pozzuoli, peraltro fortemente depauperato dall’incendio del 1964.
Si tratta dunque di un recupero di grande rilievo per gli studi, di cui si è dato conto nella pubblicazione che l’Università di Napoli L’Orientale e la Diocesi di Pozzuoli hanno realizzato per l’occasione; recupero che ha coinvolto – per ora solo a livello critico – anche il contesto in cui la tela è stata ritrovata”, ha commentato il professor Porzio.
Il percorso espositivo, intitolato “Lo sguardo di Maria”, inserisce l’opera di Stazione tra quelle di Pietro Belverte, Giovanni Ricca, Filippo Vitale, Cesare e Francesco Fracanzano, Paolo Finoglio e Artemisia Gentileschi, avendo come cornice la meravigliosa Cattedrale di Pozzuoli.
La visita guidata sarà a cura dai ragazzi dal progetto culturale di inclusione sociale Puteoli Sacra, prima esperienza in Europa a prevedere la gestione di un patrimonio archeologico e storico-artistico da parte di ragazzi e donne provenienti dall’area penale, coordinato dalla Fondazione CED Regina Pacis diretta da Gennaro Pagano, con il sostegno di Fondazione Con il Sud.
«La presentazione del dipinto e della pubblicazione di accompagnamento, curata dall’Università e dalla Diocesi, intende dar conto di un importante momento di accrescimento del patrimonio di arte, cultura e fede del territorio», dichiara don Roberto Della Rocca, direttore scientifico Puteoli Sacra.
«Speriamo che quanti si soffermeranno ad ammirare la bellezza dell’immagine della Vergine Maria possano vivere una profonda esperienza spirituale, sperimentando la pace e la serenità dello sguardo materno della Madre di Dio», ha commentato il Vescovo di Pozzuoli monsignor Carlo Villano.