sabato, Dicembre 13, 2025

Regionali Campania: Zinno il più votato, Trapanese e Ceparano eletti. Delusione per la mamma di Giogiò e per Di Fenza

Alle Regionali Campania, il Pd vola con l’ex sindaco di San Giorgio a Cremano, M5S premiato da Trapanese. Tra gli eletti anche Ceparano. Restano fuori Daniela Di Maggio e Pasquale Di Fenza.

Le regionali in Campania ridisegnano il nuovo Consiglio con una tornata che ha prodotto conferme, sorprese clamorose ed esclusioni eccellenti. Su tutti spicca un dato: il candidato più votato dell’intera consultazione è Giorgio Zinno, già sindaco di San Giorgio a Cremano.

Zinno domina per il Pd: quasi 40mila preferenze

Con 39.457 voti, Giorgio Zinno conquista il primato assoluto della competizione. Candidato del Partito Democratico nella circoscrizione di Napoli, supera di poco il consigliere comunale partenopeo Salvatore Madonna (38.890 preferenze).
Entrambi sono stati fortemente sostenuti dall’ex capogruppo regionale Mario Casillo, che non si è ricandidato.

Zinno, dimessosi da sindaco per partecipare alle regionali, ha raccolto consensi massicci nella sua città e in diversi comuni vesuviani, puntando su ascolto, presenza sul territorio e lavoro amministrativo concreto. Nelle sue parole:
«È il frutto di un gioco di squadra e della capacità di essere all’ascolto della gente».

M5S: Trapanese trascina il Movimento

Altro nome forte di questa tornata è Luca Trapanese, già assessore al Welfare del Comune di Napoli e volto noto per il suo impegno nel sociale. Capolista del Movimento 5 Stelle, ottiene 12.773 voti, un vero plebiscito che lo porta in Consiglio regionale e che causa anche un inevitabile rimpasto a Palazzo San Giacomo dopo la sua autosospensione.

Nella lista M5S seguono:

  • Raffaele Aveta – 6.445

  • Salvatore Flocco – 6.263

  • Gennaro Saiello – 6.086

  • Elena Vignati – 4.767

Trapanese ha ringraziato pubblicamente elettori e sostenitori, sottolineando che «ora è il momento di dare risposte concrete ai più fragili».

Fratelli d’Italia: bene Ceparano, dentro anche Andreozzi

Tra gli eletti di Fratelli d’Italia spicca Carlo Ceparano, sostenuto in maniera determinante dal parlamentare Francesco Emilio Borrelli, che conquista 9.693 voti. Con lui entra anche Rosario Andreozzi (7.409 voti).

Nel partito, buona affermazione anche per Gennaro Sangiuliano, ex ministro, mentre resta escluso per pochissimo Marco Nonno.

Lega: fuori Daniela Di Maggio, dentro Michela Rostan

Tra i risultati più discussi c’è la mancata elezione di Daniela Di Maggio, mamma di Giogiò, simbolo di battaglie civili e per la legalità. Ottiene 964 preferenze, troppo poche per entrare (14ª su 27).

Per la Lega viene invece eletta Michela Rostan (11.041 voti). Bocciati anche l’uscente Severino Nappi e la presidente dell’Anticamorra regionale Carmela Rescigno.

Forza Italia: Pelliccia e Panico eletti, esclusi i nomi storici

Nella circoscrizione di Napoli FI ottiene due seggi che vanno a:

  • Massimo Pelliccia, sindaco di Casalnuovo – 16.515 voti

  • Susy Panico – 12.911 voti

Restano fuori figure di primo piano come Franco Cascone, Gianfranco Librandi e Salvatore Guangi.

Il flop di Di Fenza, nonostante la spinta social

La sorpresa più commentata riguarda Pasquale Di Fenza, consigliere uscente reso virale dalla presenza della tiktoker Rita De Crescenzo con cui ha girato video in campagna elettorale. Ma la visibilità non paga: si ferma a 1.208 voti, è 19º su 27, ed è fuori dal Consiglio.

AVS: Fatayer prima dei non eletti

Nella lista AVS la candidata Souzan Fatayer, nota per l’impegno a favore dei diritti del popolo palestinese e vittima di una grave intimidazione nelle ore precedenti al voto, raccoglie 5.094 voti, risultando seconda dei non eletti.

Casa Riformista: Cesaro fuori, Buonajuto dentro

Non torna in Consiglio Armando Cesaro, figlio dell’ex deputato Luigi Cesaro: con 14.966 preferenze non supera la soglia utile.
È invece eletto Ciro Buonajuto, ex sindaco di Ercolano, con 19.230 voti.

La riflessione di Valeria Ciarambino

Tra gli esclusi figura anche Valeria Ciarambino (Avanti Campania), vicepresidente uscente del Consiglio regionale, che commenta con amarezza ma con dignità:
«Non so cosa sia andato storto, ma ho la coscienza pulita. La politica è servizio: io ho seminato. I frutti, forse, arriveranno».

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