giovedì, Aprile 25, 2024

Pronto soccorso devastato, De Luca: “In galera chi alza le mani contro medici e infermieri”

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il governatore campano, Vincenzo De Luca, torna sulla vicenda del Pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini devastato dopo la morte di Ugo Russo.

In diretta a ‘Barba&Capelli’, trasmissione di Corrado Gabriele in onda su Radio CRC, è intervenuto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania: “Do per scontato che, quando ci sono ragazzi che muoiono, c’è da esprimere dolore. Sono tragedie che colpiscono non solo le persone interessate, ma anche le famiglie. Mantenendo un linguaggio di tale umanità, bisogna parlare di chiarezza: lo squadrismo, comportamenti vandalici e criminali sono intollerabili. Abbiamo avuto un episodio già due anni e mezzo fa, dove un’ondata di squadriglie ha sfondato le finestre di un ospedale. Dopo due anni non è cambiato nulla. Esprimo la mia solidarietà e il mio sostegno ai nostri medici e ai nostri operatori sanitari, vittime di aggressioni da troppo tempi. Un paese in cui la legge non ha sanzione, un paese che non esiste. Bisogna rendere dei provvedimenti immediatamente, facendo in modo che chi alza le mani contro un medico, vada in galera subito. Se non paga mai nessuno, questi episodio non possono far altro che ripetersi a catena. Devastare un pronto soccorso a servizio dei cittadini è assurdo”.

“Ho apprezzato – prosegue il governatore – l’invito del padre che è morto a destinare risorse al Pellegrini, ma non dica più che il ragazzo aveva fatto una sciocchezza: una sciocchezza è una sciocchezza, una rapina è una rapina. Il problema non è il ragazzo, ma i genitori. Bisogna controllare le famiglie, evitando così che ci siano episodi del genere, altrimenti non possiamo andare avanti. Il carabinieri si è trovato in una situazione complicata, ma si sta lavorando per ricostruire la vicenda. Nei nostri territori abbiamo una situazione di totale perdita delle autorità. C’è una terra di mezzo, nella quale sono al confine comportamenti delinquenziali, di violenza gratuita, finta lotta sociale, si mescola tutto, messo insieme dall’idea che tutti possono fare quello che vogliono. Se nessuno paga mai, è impossibile ricostruire la convivenza civile. C’è bisogno di provvedimenti duri, che consentano di vivere con serenità. I genitori hanno un dovere quando parliamo di minori che la mattina dovrebbero essere a scuola. Veniamo da anni di abitudine a girare la testa dall’altra parte: siamo al punto limite della convivenza civile”.

“Già da un anno e mezzo avevo chiesto un presidio di polizia al San Giovanni Bosco, ma nessuno lo ha preso in considerazione. In situazioni di emergenza – continua De Luca -, dobbiamo pensare anche posti di polizia in alcuni pronto soccorso. Coronavirus? Da ieri, tute le misure da prendere sono state centralizzate dal Governo nazionale Ieri c’è stato l’ultimo decreto relativo ai vari comportamenti. Noi siamo, ormai, di fronte ad una presenza evidente di contagio e c’è da aspettarsi, nei prossimi due mesi, un incremento di persone contagiate, perché non c’è nulla da fare. In Campania non abbiamo focolai, ma non puoi bloccare tutto l nord Italia. Quando un padre una madre, oltre ad avere il problema sanitario, perdono il lavoro, il problema si raddoppia. Dal punto di vista scientifico, la popolazione minorile è sostanzialmente immune dal contagio, a causa del trascinamento delle vaccinazioni. Se chiudiamo oggi le scuole, siccome il numero dei contagiati tenderà ad aumentare, le scuole non si riaprirebbero più. In più, chiudi le scuole, ma poi i ragazzi vanno nei bar, nei ristoranti, nelle palestre, è totalmente inutile”.

“C’è una preoccupazione nelle famiglie, quindi voglio rilanciare al Governo questo tema, proprio per porre l’attenzione. Ad oggi, riusciamo ad intervenire con tempistiche immediate, riuscendo così a contenere il contagio. Uno degli interrogativi è questo: che vogliamo fare con i docenti? Sarebbe ragionevole chiedere ai docenti di segnale possibili dubbi o sintomi, perché abbiamo il dovere di dare la massima tranquillità ai genitori. Se tra 12 ore emergono casi preoccupanti, chiudiamo tutto. Abbiamo un’attività di prevenzione che può dare una tranquillità assoluta ai nostri cittadini. Sembra quasi che i positivi li cerchiamo noi, andando perfino a casa dei possibili contagiati. Questo lavoro sta andando avanti in maniera assolutamente efficace. I comportamenti: dobbiamo iniziare ad abituarci. Le mani non bisogna stringerle, comincerò io. Laviamoci le mani con il sapone 15 volte al giorno, anche fra le dita. Bisogna far capire al Governo che il problema è in tutta Italia, e non solo in Lombardia. I problema ha la stessa gravità e lo stesso rilievo in tutti i territori, quindi le misure economiche dovranno riguardare tutto il Paese. Concorsi? Vanno avanti tutti quelli che sono in atto, prima di tutti quelli nella sanità. La raccomandazione che abbiamo avuto dal Governo – conclude – è quella di mantenere la distanza di un metro nei banchi, quando bisogna fare le prove scritte e avere dei distributori per materiale disinfettate per le mani. Niente drammatizzazioni sotto quel punto di vista”.

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