C’è un filo sottile, ma resistente come solo la buona farina sa essere, che ha attraversato il 2025 di Polselli: un filo fatto di grani selezionati, di mani esperte, di chilometri macinati tra forni accesi e culture diverse. Un percorso che non assomiglia a una semplice espansione commerciale, bensì a un racconto corale, dove ogni tappa ha aggiunto senso, valore, consapevolezza.
La farina Polselli da Arce continua a muoversi nel mondo come un linguaggio universale. Non urla, non ostenta: si fa capire. In Argentina come in Belgio, tra il Messico e Parigi, passando per Malaga, Las Vegas, il Perù, Seoul, Singapore, Tokyo, Thailandia, Melbourne e Città del Messico, fino alle tappe italiane di Rimini, Roma e Siena, ciò che resta negli occhi e nelle mani dei professionisti è sempre la stessa evidenza: dietro quel sacco non c’è solo un prodotto, ma una visione precisa del fare impresa.
Emiliano Polselli ne è il timoniere naturale. La sua guida non è mai invadente, ma profondamente presente, nutrita di ascolto, studio e rispetto per una tradizione che non viene imbalsamata, bensì messa alla prova del presente. Accanto a lui, la solidità della famiglia e lo sguardo fresco delle nuove generazioni, Benedetta e Arianna De Angelis Polselli, già capaci di interpretare il futuro senza perdere il senso delle radici.

Fondamentale, in questo mosaico, il lavoro paziente e rigoroso di Paolo Parravano, docente dell’Academy Polselli, che ha saputo tradurre la complessità della produzione in un sistema formativo credibile, concreto, capace di dialogare con pizzaioli e artigiani di ogni latitudine. E poi, insieme alle presenze-chiave pronte a rappresentare il marchio nei principali scenari internazionali, l’energia instancabile di Luigi Cinquegrana, export manager e narratore di grani, ponte vivo tra il molino e il mondo, interprete appassionato di una farina che diventa relazione, scambio, fiducia.
Il senso profondo di questo anno sta qui: nella dimostrazione che la qualità non è un concetto astratto, ma una pratica quotidiana fatta di scelte etiche, attenzione alla salute, rispetto per la materia prima e per chi la utilizza. Oggi la farina non può più essere solo performante: deve essere giusta, sicura, consapevole. Polselli lo ha dimostrato, crescendo senza snaturarsi, innovando senza perdere identità.
E mentre l’anno si chiude tra auguri e bilanci, lo sguardo è già rivolto avanti. Perché, come recita il loro mantra, “il meglio deve ancora venire”. Gennaio è alle porte e Polselli è pronta a tornare protagonista al Sigep di Rimini, con nuovi progetti, incontri e personaggi di alto profilo e quella stessa, inconfondibile voglia di continuare a impastare futuro, con rigore, passione e cuore.
