Ad Arce, nel cuore del Molino Polselli, la farina non è solo materia prima: diventa linguaggio, cultura, orizzonte di possibilità. È con questo spirito che si è svolto un nuovo e atteso appuntamento di “Incontriamoci”, la rassegna ideata da Emiliano Polselli, che ancora una volta ha saputo trasformare uno stabilimento produttivo in una vera e propria fucina di idee e di confronto.
A rendere straordinaria la giornata, la presenza in collegamento video di un maestro panificatore e lievitista d’eccezione come Piergiorgio Giorilli, figura di riferimento assoluto per chi vive la panificazione non solo come mestiere, ma come arte in continua evoluzione. Attorno a lui, pizzaioli provenienti da tutta Italia, chiamati ad ascoltare, apprendere e confrontarsi sulle “Nuove Frontiere dell’Arte Bianca”, tema cardine di questo incontro dedicato alle tecniche e alle tendenze per il professionista contemporaneo.
Accanto alla comunità dei professionisti, non è mancata la voce della famiglia Polselli, rappresentata da Dino Polselli e dalle giovani eredi di quarta generazione Benedetta e Arianna De Angelis Polselli, segno tangibile di una tradizione che si rinnova e che guarda al futuro con entusiasmo e responsabilità.
A condurre l’incontro, con la consueta capacità di rendere la narrazione gastronomica un racconto di passione e di identità, è stato il giornalista enogastronomico Giuseppe Giorgio, che ha saputo dare ritmo e profondità a una giornata che ha unito riflessione e pratica. Non meno importante l’apporto di Paolo Parravano, organizzatore e docente della “Academy Polselli”, che ha guidato i partecipanti alla scoperta della Linea di farine “Puro Grano” macinata a pietra, una collezione che incarna la filosofia di rispetto per la materia e ricerca costante della qualità.
A testimoniare l’orizzonte internazionale del marchio, la presenza dell’export manager Luigi Cinquegrana, sempre pronto a raccontare l’espansione di Polselli nei mercati esteri, dove la farina italiana continua a farsi simbolo di eccellenza e di autenticità. Così, tra profumi di pane e pizza e suggestioni di impasti, “Incontriamoci” ha confermato ancora una volta la sua natura: non una semplice occasione formativa, ma un laboratorio di cultura gastronomica, dove la farina diventa strumento di identità, ricerca e dialogo.
