Nel cuore nobile di Foggia, tra le mura solenni del Palazzo Dogana in Piazza XX Settembre, si è accesa ancora una volta la luce del Premio Enogastronomico “Sotto le Stelle di Capitanata”, giunto alla sua undicesima edizione. Una serata che ha avuto il sapore delle grandi occasioni e il profumo intenso di una terra capace di custodire e rinnovare la propria tradizione culinaria, rendendola patrimonio vivo della Capitanata e dell’intero Sud Italia. In questo scenario di celebrazione e alta cucina, a brillare con forza speciale è stato uno dei cinque “Premi alla Carriera”, consegnato al maestro Paolo Parravano, figura di riferimento assoluta dell’arte bianca contemporanea. Parravano, ambasciatore instancabile del Made in Italy, è divenuto negli anni un messaggero autorevole, pur senza dimenticare la tradizione, delle tecniche più evolute della lievitazione, del forno, della pizza e di quella panificazione che oggi vive una nuova stagione di consapevolezza e ricerca. Il suo ruolo di docente presso la “Academy Polselli” conferma un legame profondo, quasi filiale, con la storica azienda italiana di Arce che continua a farsi interprete di un’idea di farina moderna e visionaria. Le farine “Polselli”, ormai protagoniste nelle migliori cucine e pizzerie del mondo, rappresentano la tavolozza su cui Parravano dipinge i suoi impasti: blend precisi, profili proteici studiati, resa impeccabile e un’identità ben definita che accompagna chi, come lui, ha scelto di far parlare la materia prima prima ancora della tecnica. È questo dialogo poetico tra artigiano e molino, tra pensiero e grano, che ha reso la sua carriera un esempio da celebrare e da imitare. La serata, orchestrata dall’instancabile organizzatore Pino Marchesino, già presidente del Comitato Gastronomico per l’Educazione Alimentare, è stata anche l’occasione per rendere omaggio ad altre figure emblematiche del panorama enogastronomico e culturale. Tra i premiati, la giornalista Antonella Amodio, voce elegante e appassionata della critica di settore; l’imprenditrice vinicola Rosanna Melchionna, custode delle vigne e delle radici del territorio; l’imprenditore foggiano Andrea Centuori, testimone di un’impresa legata alla pasta e il giornalista Carmine Pecorella, presenza attenta e sensibile nelle cronache della regione. “Sotto le Stelle di Capitanata” ha così confermato la sua vocazione: non soltanto un premio, ma un abbraccio corale a chi, ogni giorno, lavora perché i sapori del Sud continuino a fluire, intensi e autentici, nel grande racconto della cucina italiana. Una serata che invita a proseguire con orgoglio e dedizione la custodia di una cultura gastronomica che, come il pane appena sfornato, è viva, fragrante e sempre pronta a rivelare nuove sfumature.
