C’è un luogo, tra i corridoi asettici di un ospedale, dove l’immaginazione diventa medicina e il sorriso una terapia silenziosa. È accaduto ancora una volta al Monaldi di Napoli, nei reparti di Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica, dove la realtà ha lasciato spazio a una vera e propria “visita intergalattica” della Nazionale Italiana dell’Amicizia NIDA Onlus – Campania.
Non una semplice incursione benefica, ma un viaggio emotivo capace di sospendere, anche solo per qualche ora, il peso della malattia. A guidare la missione, con la determinazione di chi conosce il valore dei piccoli gesti, l’instancabile referente regionale Chiara Migliaccio, anima operosa di un progetto che si rinnova ogni volta con la stessa intensità, la stessa cura, la stessa umanità.
Nei volti dei bambini ricoverati, occhi lucidi, cuori spalancati, si è riflessa una gioia autentica, contagiosa, che ha attraversato anche lo sguardo delle mamme, spesso custodi silenziose di paure indicibili. In quei momenti di svago, di gioco, di stupore, è emersa una verità che non smette mai di sorprendere: i veri supereroi sono loro, i piccoli pazienti, capaci di restituire energia e forza proprio a chi va lì per donarla.

A rendere possibile questa parentesi di speranza, un colorato esercito di personaggi che hanno trasformato i reparti in un regno incantato: Chiara Migliaccio nei panni di Biancaneve, affiancata dalle volontarie NIDA Campania Anna Esposito (Cenerentola), Maria Antonietta Cerulo (Alice con Stregatto), Simonetta Di Simone (Hermione) e dai volontari Pierluigi Solla (Iron Man) e Umberto Lama (Super Mario Bros).
Accanto a loro, il suggestivo “reparto interstellare” NIDA, curato dall’associazione The Dark Side of Naples, con la partecipazione di Daniele Giorgio (Cavaliere Jedi), Marco Montella (secondo Cavaliere Jedi) e Domenico Falco (Il Mandaloriano), presenze sceniche capaci di far brillare l’immaginazione anche nei luoghi più difficili. «Ringrazio il presidente Marco e il vicepresidente Daniele dell’associazione The Dark Side of Naples, sempre pronti con il loro gruppo per le nostre missioni – ha dichiarato Chiara Migliaccio – e l’Azienda Ospedaliera dei Colli per l’accoglienza, in particolare la dottoressa Pipola e tutto lo staff.
Un ringraziamento speciale va allo staff medico per la sinergia che si crea ogni volta con i pazienti, per la professionalità e la concretezza, e alle guardie giurate per il supporto e la disponibilità». In un tempo in cui la sanità è spesso raccontata solo attraverso numeri, emergenze e carenze, queste mattinate ricordano che esiste un altro linguaggio, fatto di presenza, empatia e dedizione.
È il linguaggio della cura che non si prescrive, ma si offre. E mentre i personaggi tornano alla realtà e i corridoi riprendono il loro silenzio operoso, resta qualcosa di più duraturo: la certezza che, anche in ospedale, può vincere la fantasia. E che, a volte, basta un mantello, una spada laser o una fiaba per ricordarci che la speranza, quando è condivisa, non conosce diagnosi.
