Arriva su Netflix un documentario che raccontare la vita di Victoria Beckam attraverso le parole dell’ex Spice Girls.
Un documentario dedicato a Victoria Beckham da Nadia Hallgren, autrice americana di un omaggio analogo riservato a Michelle Obama. Netflix torna a raccontare il mondo delle celebrità e “dell’empowerment” femminile attraverso una figura di donna elevata a icona del nostro tempo.
Il film s’intitola ‘Victoria Beckham‘ e viene presentato a Londra, in un’anteprima da jet set, prima d’essere diffuso sugli schermi e sulle piattaforme di mezzo mondo.
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Il meccanismo è quello di una narrazione in prima persona dell’ex Posh Spice, chiamata ad aprirsi – nelle intenzioni – rispetto all’immagine algida e distante che molti tendono ad attribuirle. Il racconto di una parabola pubblica che l’ha vista protagonista dalla musica all’alta moda, dall’impegno sociale al lusso e al gossip familiare: passando dal successo planetario giovanile sulle scene pop della band tutta al femminile delle Spice Girls all’approdo maturo nei panni di stilista internazionale e donna d’affari.
Superata ormai la boa dei 50 anni, Victoria non è del resto nuova al set televisivo, avendo già partecipato con i 5 figli a una sorta di family show dedicato al consorte David Beckham, stilosa leggenda del calcio inglese, suggellato nel Regno Unito da record assoluti di audience per la piattaforma Netflix.
Sotto la direzione di Hallgren, la promessa è tuttavia quella di mettersi a nudo più intimamente: a partire dal ricordo adolescenziale di una figlia “disperatamente bisognosa di essere amata”, e nel ripercorrere “gli alti e bassi” della vita. Non senza svelare un lato di sé meno sorvegliato e scostante rispetto a quanto percepito finora. “La gente pensa che io non rida mai – scherza lei stessa in un trailer diffuso sui social – ma non è vero, io so sorridere. Non ne siate scioccati”.
Coprodotto dal marito David, attraverso la sua società Studio 99, il documentario in uscita è arricchito dalle testimonianze amichevoli di vip e grandi nomi della moda come Anna Wintour, storica direttrice di Vogue Usa, o Tom Ford.
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